Arriva la prima stella Michelin nel Salento: va al giovane Floriano Pellegrino e a Isabella Potì dei Bros' di Lecce. «E ora ci sposiamo»

Arriva la prima stella Michelin nel Salento: va al giovane Floriano Pellegrino e a Isabella Potì dei Bros' di Lecce. «E ora ci sposiamo»
di Leda CESARI
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Venerdì 16 Novembre 2018, 12:33 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 12:50
Tanto tuonò che piovve polvere di stelle. In casa Pellegrino-Potì, ieri, giornata di buone, anzi ottime notizie: Floriano e Isabella che si sposano l'anno prossimo, il ristorante che si allarga (forse a scapito del locale leccese di via degli Acaya), il programma tivù su Raidue per la giovanissima e conturbante pastry chef, mirabolanti nuovi progetti in materia di food e poi sì, ovviamente, il prestigioso riconoscimento della Guida Michelin.
Sfumato l'anno scorso nonostante fosse nell'aria, ma quest'anno arrivato a coronare tre anni (quasi) di impegno leccese. Era infatti il 26 dicembre 2015 quando, annunciato da rumors tra gli addetti ai lavori, aprì i battenti Bros' (così, con l'apostrofo del genitivo sassone), il ristorante dei fratelli, perché inizialmente il team comprendeva, oltre a Floriano e Isabella (28 anni, di Scorrano-Trepuzzi lui, 22, di mamma polacca lei), anche i due fratelli del primo, Giovanni e Francesco, poi fuoriusciti dal team. Tre anni di duro lavoro, grande e immediata notorietà favorita anche dalla giovane età e diciamolo dall'allure della coppia, approdata alle cucine e tra i banchi di pasticceria di locali internazionali, a rubare idee e trucchi tecnici a mostri del calibro di Ilario Vinciguerra, Andoni Luis Aduriz, Claude Bosi, Alexandre Gauthier, Martìn Berasategui (un padre per me, spiega Floriano). E oggi decisamente lanciata nell'empireo degli chef di risonanza (anche mediatica) planetaria.
Perché in via degli Acaya, sì, arriva gente da tutto il mondo, dall'inizio. Sicché la Stella appuntata ieri sui grembiuli dei due è un coronamento, ed insieme un trampolino: «Siamo più che felici», racconta torrentizio Floriano, ancora a Parma, «e la cosa più bella sono stati i complimenti di gente come Massimo Bottura, Enrico Crippa, Felix Lo Basso. Abbiamo lavorato tanto per questo, contro tutto e contro tutti, e questo alla fine è il nostro imperativo: lavorare duro per superare l'asticella ogni giorno». Mentre Floriano parla con la cronista arrivano anche gli auguri telefonici del collega salentino Antonio Guida, chef a Due Stelle in quel di Milano: «Così dovrebbe funzionare, fare il tifo reciprocamente. Mi stanno arrivando un sacco di messaggi dai ragazzi del Quintero, del Road 66 troppo bello. Tutti, tutti, nel Salento, dovrebbero essere orgogliosi di questo gruppo di giovanissimi che hanno ottenuto questo risultato».
La dedica ai ragazzi del team, alla mamma, ovviamente, «che conosce tutti i sacrifici che ho fatto quando non avevo una lira per partire, e a Rino Cordella, che non c'è più. Il primo ad affidarmi una cucina, a 21 anni». E adesso si festeggia? «Non c'è tempo», taglia corto Floriano, «abbiamo troppe cose da fare». Il matrimonio, la tivù, ingrandirsi, diversificare il business

 
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