L'ultima ora di lezione con il grazie degli studenti: il flash mob per la prof salentina fa il giro d'Italia

L'ultima ora di lezione con il grazie degli studenti: il flash mob per la prof salentina fa il giro d'Italia
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Sabato 26 Dicembre 2020, 18:22 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 20:22

“Un grazie prezioso più di un tesoro”, così la professoressa di latino al liceo “Quinto Ennio” di Gallipoli, ha commento l'abbraccio a sorpresa che le hanno riservato i suoi studenti nell’ultima ora di lezione – a distanza – prima delle vacanze di Natale. Una sorpresa diventata virale, tanto da finire anche su siti e tv.

È stata proprio la docente, Rossella Marzano, a raccontare la trovata dei suoi studenti: quando la connessione non è partita la docente ha pensato a  un problema tecnico, invece, gli schermi si sono accesi tutti insieme, con una serie di cartelli di grazie. Un grazie che rimbalza da uno schermo all’altro.

«Entro nella classe virtuale, una prima in cui insegno latino. Saluto i ragazzi. Mi accorgo subito di non vedere nessuno di loro. Solo le icone a telecamera spenta. Meravigliata, dico di non riuscire a visualizzare nessuno.
La voce di una ragazza: “Prof, dobbiamo dirle una cosa”. Sinceramente mi spavento un po’. In un nanosecondo mi passano per la mente tante strane idee... mi vogliono sabotare, contestare, chiedere qualcosa di molto impegnativo.
La ragazza continua: “Non è lei ad avere problemi di connessione, siamo noi ad avere disattivato volutamente le telecamere”. Silenzio totale. Giuro che l’ansia si poteva tagliare col coltello. La voce senza volto riprende: “Le dobbiamo parlare”. Non sapevo più a che immagini nefaste attingere.
“Prof, lei ci è stata sempre vicino in questo nuovo inizio per noi, in questa situazione così difficile. Ci ha sempre supportato ed incoraggiato, ci ha fatto divertire...”. Mi aspettavo il classico “ma”, dopo un esordio di premesse positive. La voce non si sente più, problemi di audio. Allora prorompo: “Ragazzi, mi state facendo preoccupare, che sta succedendo??”. “Pronti? Uno, due, tre, via!”.
Improvvisamente si accendono tutte le telecamere all’unisono. In quei quadratini compaiono uno dopo l’altro dei fogli con le stesse parole.
 

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