Fino a tre preferenze, ma attenzione alle norme sul genere

Fino a tre preferenze, ma attenzione alle norme sul genere
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Domenica 26 Maggio 2019, 10:56
Gli oltre 50 milioni di elettori chiamati a scegliere i 73 europarlamentari che rappresenteranno l'Italia in Europa (che diventeranno 76 dopo l'uscita del Regno Unito dalla Ue) potranno farlo nella sola giornata di oggi, dalle ore 7 alle 23.
Gli elettori, per votare nelle sezioni in cui risultano iscritti (le sezioni sono 62.047), dovranno esibire, oltre a un documento di identità valido, anche la tessera elettorale.

L'Italia è stata divisa in cinque circoscrizioni, e le schede avranno un colore diverso proprio a seconda dell'area elettorale: grigio, per l'Italia nord-occidentale (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia), con 20 seggi a disposizione; marrone, per l'Italia nord-orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna), con 14 seggi; fucsia, per l'Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio), con 14 seggi; rosa, per l'Italia insulare (Sicilia, Sardegna), con 8 seggi.

La scheda che riguarderà il Sud Italia (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) sarà di colore arancione, e per la circoscrizione meridionale sono a disposizione 17 seggi.
Si vota tracciando un segno sulla lista prescelta: si può esprimere la preferenza per candidati nella lista prescelta. Si possono esprimere fino a tre preferenze ma occhio alle norme sul genere: nel caso si esprimano due o tre preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l'annullamento della seconda o della terza preferenza. Per essere ancora più chiari, se si vogliono esprimere tre preferenze bisogna puntare sulla scelta donna-uomo-donna oppure uomo-donna-uomo. La scheda verrà annullata in caso di donna-donna-donna oppure uomo-uomo-uomo. La norma vale anche in caso di due sole preferenze: sì alla soluzione uomo-donna oppure donna-uomo, no alla soluzione uomo-uomo o donna-donna.

I seggi vengono attribuiti in proporzione ai voti di ciascuna lista. Non è consentito il voto disgiunto (ossia votare una lista e un candidato di una lista diversa). Ma esiste uno sbarramento: per ottenere almeno un seggio, ogni lista dovrà superare la soglia del 4%. Le soglie di sbarramento sono diverse da Paese a Paese. La quota minima del 5% è in vigore in Belgio, Lettonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Francia, Polonia, Croazia, Romania, Lituania e Slovacchia. Il 4%, appunto, in Italia, ma anche in Austria e in Svezia. Il 3% in Grecia, mentre l'1,8% a Cipro. In tutti gli altri Paesi non è prevista alcuna soglia di sbarramento.

Ieri è avvenuto l'insediamento dei seggi: in alcune città, però, come Roma e Torino poi molti scrutatori non si sono presentati, probabilmente a causa del compenso ritenuto non sufficiente, al punto che la ricerca dei sostituti, in alcuni casi, è scattata addirittura via Facebook. A Roma alcune forze politiche, dal Pd a FdI, si sono dette preoccupate per le defezioni consistenti di scrutatori e presidenti in alcuni municipi e hanno invitato l'ufficio elettorale ad intervenire con celerità per le sostituzioni «altrimenti nella giornata di doggi, con l'avvio delle operazioni di voto, si potrebbero rischiare forti disagi e irregolarità».
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