Revocata la misura cautelare dei domiciliari ad Eleno Mazzotta, segretario generale di Federaziende, coinvolto lo scorso 20 maggio nell’operazione della Guardia di Finanza “New Job” che vede indagate 43 persone fisiche e 17 persone giuridiche. Secondo gli inquirenti avrebbero messo in piedi una truffa da 16 milioni di euro commessa sfruttando il modello di versamento di imposte e contributi F24.
Il provvedimento del giudice
Il provvedimento al quale Mazzotta era stato sottoposto è stato annullato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, Anna Calabi, rilevato che «l’indagato ha offerto, nei limiti dell’incombente a cui si è sottoposto, una ricostruzione della vicenda che impone una rivalutazione delle esigenze cautelari in relazione al rischio di reiterazione dei reati, rischio che alla luce delle dichiarazioni rese e della dichiarazione prodotta non appare attuale e concreto». Revoca dei domiciliari che il Gip ha deciso anche in seguito alla disponibilità di Mazzotta a rendere interrogatorio davanti al Pm, «scelta che mostra la volontà di collaborare – si legge nell’ordinanza - in una ricostruzione più approfondita della vicenda, nonché la volontà di illustrare i rapporti con gli altri indagati, le competenze del Cean e le modalità di esecuzione degli incombenti e dei controlli che quale legale rappresentante era tenuto a svolgere».
L'inchiesta
Nelle indagini, oltre al 45enne salentino fondatore nel 2015 dell'ente bilaterale Cean, sono finiti anche due imprenditori lombardi.