Filobus, dissequestrato mezzo milione di euro di Buonerba: come è finita l'inchiesta che fece tremare il palazzo del Comune

Filobus, dissequestrato mezzo milione di euro di Buonerba: come è finita l'inchiesta che fece tremare il palazzo del Comune
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Mercoledì 22 Settembre 2021, 15:28

Torna in possesso di Massimo Buonerba il mezzo milione di euro sequestrato anni fa all'allora consulente del sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone, coinvolto nell'inchiesta per tangenti sul filobus, il sistema elettrico di trasporto urbano da sempre al centro di feroci polemiche.

A decidere per il dissequestro è stato il tribunale di Roma, che già tempo addietro aveva emesso sentenza di proscioglimento per intervenuta prescrizione relativamente alle contestazioni mosse dalla Procura a Buonerba. Ma nonostante quella sentenza, il pubblico ministero Alberto Pioletti avanzò istanza di confisca dei beni già sequestrati al 70enne leccese.

Ed è su questo ultimo atto degli inquirenti che si è quindi spostata la battaglia giudiziaria degli avvocati di Buonerba, Sabrina Conte e Carlo Viva.

Per ricostruire l'accaduto bisogna fare un passo indietro, a quando la Procura elvetica di Lugano mise sotto chiave 2,8 milioni di euro del consulente, trasferendo gli atti anche alla Procura di Lecce, al timone della quale vi era allora Cataldo Motta. L'inchiesta salentina condusse poi, nel 2011, all'arresto di Buonerba per concussione (reato derubricato successivamente in quello di induzione a dare o premettere utilità). Dall'arresto al processo, avviato a Lecce e trasferito a Roma per competenza fino al proscioglimento per prescrizione e, oggi, al dissequestro di mezzo milione.

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