Pescatori di ricci nell'area protetta: sequestri e denunce

I due pescatori di frodo
I due pescatori di frodo
di Francesco De Pascalis
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Mercoledì 22 Aprile 2020, 09:42
Ennesima operazione di polizia marittima a tutela di mare, flora e fauna, condotta nelle acque dell’Area marina protetta di Porto Cesareo, riserva nazionale seconda per estensione e tra le più importanti d'Italia. Questa volta la località è Torre Inserraglio, marineria di Nardò, precisamente ingresso sud. 

L'attività curata in sinergia e collaborazione, ha visto impegnati uomini e mezzi della Sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Gallipoli, reparto dipendente dalla Roan di Bari, ed a supporto gli operatori dell'Amp Porto Cesareo. Un'attività continua e costante che rientra nelle azioni di controllo, monitoraggio e repressione della pesca di frodo lungo l'intero perimetro della costa, resa possibile grazie al sistema di videosorveglianza a distanza per contrastare le illegalità denominato “Torri vedetta di legalità”, sistema in dotazione dell’Amp cesarina. 

Protagonisti, manco a dirli, ancora una volta, pescatori subacquei di frodo intenti al prelievo dei ricci di mare con il supporto di un piccolo natante. Al termine della battuta di pesca, ignari dell'occhio tecnologico posizionato sulla vicinissima torre, i due trasgressori si allontanavano rapidamente dal posto per dirigersi verso il punto di sbarco a Santa Caterina di Nardò, ad oltre 10chilometri di distanza. Ma ad attenderli allo scalo di alaggio vi erano i militari della Guardia di finanza pronti a contestargli la pesca illegale nella riserva marina, con conseguente denuncia penale e sequestro del pescato e dell'attrezzatura.

Anche questa volta per fortuna i ricci erano ancora in vita ed è stato possibile rigettarli in mare. Cosa ne facciano dei ricci in questo periodo in cui i ristoranti sono chiusi è un mistero. Probabilmente preparano vasetti di polpa in attesa della loro riapertura.
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