Fasce tricolori e l'intero paese in lacrime: «Addio Raffaele, sindaco buono»

Fasce tricolori e l'intero paese in lacrime: «Addio Raffaele, sindaco buono»
di Andrea TAFURO
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Mercoledì 18 Settembre 2019, 09:10

La Chiesa madre piena di gente in lacrime per l'ultimo saluto al sindaco Raffaele Quarta nella sua San Pietro in Lama. Ieri pomeriggio, al rito funebre del primo cittadino celebrato dall'arcivescovo di Lecce, Michele Seccia, c'erano cittadini, parenti e amici. E, ovviamente, i rappresentanti delle istituzioni: il presidente della Provincia, Stefano Minerva, e molti amministratori dei comuni salentini, che hanno voluto essere presenti e portare il cordoglio alla famiglia colpita da un lutto improvviso.

Raffaele Quarta, 63enne, sposato e padre di un figlio, fede socialista da sempre ed esemplare dipendente Asl, è stato stroncato da un infarto l'altro giorno. A piangerlo un'intera comunità, che nel 2016 lo aveva eletto sindaco a guida di una coalizione di centrosinistra. Il feretro di Quarta, partito dalla camera ardente allestita in Comune, ha raggiunto la chiesa accompagnato dal silenzioso ed emozionato corteo. Sul sagrato, pieno di fiori, ad accoglierlo il primo forte applauso dei suoi cittadini. La chiesa, all'interno, già gremita. La bara, portata in spalla, ha attraversato la navata principale nel totale silenzio intriso di rispetto e dignità. Quei principi che hanno caratterizzato l'uomo e il sindaco.

Sindaco stroncato da un infarto: addio a Raffaele Quarta

Il rito ha avuto dei momenti di forte commozione. Nell'omelia monsignor Seccia ha parlato del mistero della morte. «Quando una persona ci lascia, sale in cattedra. Rivolgiamo una preghiera accorata affinche il signore accolga Raffaele Quarta. Uomo, marito, padre e guida della comunità, che ha saputo esercitare i diversi ruoli nella società, ricercando il bene comune e ponendosi al servizio dei suoi cittadini. La vostra presenza, numerosa e commossa ne è la prova. Il bene è sempre fecondo, tutti, finché ne abbiamo la possibilità, dobbiamo vivere nell'insegnamento del signore». Un esempio di vita e di buona gestio della res pubblica che l'arcivescovo Seccia, ha voluto sottolineare, rivolgendolo come monito ai tanti amministratori presenti.

La parola è poi passata al primo cittadino di Lequile, Vincenzo Carlà. Nel saluto rivolto dai colleghi a Raffaele, si è voluto ricordare il forte legale che Quarta ha sempre avuto con il suo paese, diventando negli anni un punto di riferimento, anche fuori dal suo territorio: «Un amministratore attento, forte, sensibile, altruista e coerente nei principi, che con grande passione e umanità ha ascoltato e difeso le esigenze dei cittadini». Un addio accorato e commosso è giunto anche dalle parole dell'assessore Federica Rizzo, portavoce della sua maggioranza: «Raffaele è stato un sindaco disponibile con tutti, la sua porta in comune era sempre aperta, perché amava fare del bene alle persone. Sempre propenso a risolvere le esigenze dei cittadini e dei più deboli, con gesti preziosi lontani dal clamore».

Testimonianza della bontà delle azioni svolte da Quarta, è arrivata poi dal sincero ricordo portato da un giovane della comunità Emmanuel.

Infine sull'altare è salito il figlio Pietro che ha ringraziato tutti i presenti, rivolgendo un ultimo pensiero al padre, «guida familiare esemplare e pubblica». Il feretro del sindaco Quarta portato in spalla, dopo la benedizione di monsignor Seccia, si è diretto verso l'uscita della chiesa e prima dell'ultimo viaggio ha ricevuto l'intenso applauso della sua comunità.

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