Falda a rischio inquinamento: Asl controlla i pozzi dei privati

Falda a rischio inquinamento: Asl controlla i pozzi dei privati
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Martedì 20 Agosto 2019, 07:16
Lente d'ingrandimento sulla qualità della falda acquifera con monitoraggio dei pozzi e borse di studio per 9 laureati in biologia e scienza ambientali. E non solo: scattano l'indagine specifica per l'ex discarica di Burgesi. Queste le prossime mosse del Progetto Minore (Monitoraggi Idrici Non Obbligatori a livello Regionale) messo in campo dal Dipartimento di Prevenzione della Asl di Lecce.
Il direttore generale, Rodolfo Rollo, ha firmato la proroga di un anno del progetto, grazie al rifinanziamento ottenuto dalla Regione Puglia.
Le ricerche sulla falda acquifera, condotte dalla Asl in collaborazione con Arpa Puglia, dipartimento provinciale di Lecce, nasce dall'assunto che la risorsa idrica, fatta eccezione per quella messa in rete dall'Aqp tramite 104 pozzi, «non è sottoposta ad adeguati controlli, specialmente per quanto attiene la presenza di inquinanti come i fitofarmaci e metalli pesanti: i cittadini, specialmente nelle realtà rurali, ne fanno un uso indiscriminato, talora anche domestico oltre che per l'abbeveraggio degli animali da allevamento e l'irrigazione, con possibile ingresso nel ciclo alimentare di sostanze potenzialmente nocive, anche cancerogene». Il rischio è incrementato dal fatto che ai 35mila pozzi censiti ed autorizzati, se ne devono aggiungere almeno il doppio di abusivi.
Ora, dopo aver ultimato il monitoraggio di tutti i 104 pozzi al servizio di Aqp oltre che delle fontanine presenti in tutti i Comuni, è stata confermata la buona qualità dell'acqua potabile fornita in tutta la provincia di Lecce, il Dipartimento di Prevenzione della Asl Lecce sta concludendo anche l'attività di monitoraggio di un campione dei pozzi privati disseminati nel Salento.
«Si tratta di un campione rappresentativo delle pressioni ambientali e antropiche subite dalla falda fanno sapere dall'Asl Lecce in tutte le più diverse aree della provincia. Le analisi del progetto comprendono una vasta gamma di parametri non controllati obbligatoriamente per legge tra cui il glifosate e il suo metabolita Ampa, il radon, l'amianto, diossine, Pcb, metalli pesanti e altro». Quindi, nel corso del prossimo anno il Dipartimento di Prevenzione eseguirà, sempre insieme ad Arpa, approfondimenti su eventuali riscontri di sforamenti nei pozzi, nonché campionamenti aggiuntivi (rispetto a quelli previsti nell'annuale programma di controlli) anche su matrici alimentari vegetali e animali in collaborazione con Istituto Zooprofilattico. E poi si aprirà il capitolo specifico sull'area di Burgesi, con un monitoraggio che vedrà coinvolte ad Arpa e Cnr. Un'indagine espressamente voluta dalla Regione che prevede anche una attività di mappatura (al servizio della costituenda banca dati regionale) di tutti i pozzi, autorizzati o da sanare, che perforano il Salento.
In vista dell'aumento del carico di lavoro che comportano queste ricerche la Asl ha bandito 9 borse di studio per reclutare biologi e laureati in scienze ambientali.
«Dal Salento è partita anche un'azione di stimolo nei confronti della Regione Puglia sottolineano dalla Asl nella presentazione del progetto affinché, con l'uscita dal piano di rientro e col ritorno alla possibilità di assumere, vengano arricchiti gli organici dei Dipartimenti di Prevenzione con l'assunzione di laureati in scienze ambientali, chimica, biologia, psicologia, sociologia, pedagogia, ingegneria, tutte figure professionali indispensabili per rispondere in modo altamente qualificato alla nuova domanda di prevenzione che arriva dai cittadini ed ai nuovi compiti istituzionali anche in tema Salute e Ambiente».
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