Grane in vista per il parcheggio Ex Enel - il nuovissimo Parkejoo di viale De Pietro - che con i suoi 600 posti auto e tre piani interrati rappresenta l'occasione di decongestionare il traffico e di risolvere l'atavico problema dei parcheggi nel centro di Lecce. Nel corso del lungo processo per il rilascio del nulla osta da parte dei vigili del fuoco, infatti, sarebbero emerse delle difformità rispetto alle norme di sicurezza, con relative prescrizioni a cui il parcheggio dovrà essere adeguato per non incorrere nella chiusura.
Il parcheggio rimane aperto
Al momento, però, il parcheggio rimane aperto e pronto a ospitare gli automobilisti in cerca di un posto auto senza lo stress della spasmodica ricerca di uno stallo libero nelle strisce blu.
Le prescrizioni dei vigili del fuoco
«Abbiamo fatto delle prescrizioni per il rispetto della norma antincendio - spiega il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Antonio Panaro - ma il parcheggio non è stato chiuso». Come da prassi, infatti, a seguito del sopralluogo dei vigili del fuoco, che sarebbe avvenuto a fine maggio, i tecnici stilano un elenco di elementi da rimodulare di modo che la struttura in esame risponda a pieno a quanto prescritto dalle norme antincendio. E questo è quanto avvenuto anche nel caso dell'ex Enel. Ora c'è una finestra di tempo entro la quale adeguarsi alle prescrizioni.
La proprietà di Parkejoo
L'iter burocratico è lungo e complesso, come conferma la proprietà di Parkejoo: «Il percorso per ottenere il certificato di conformità - spiega Corrado Aliberti di Power Sun, proprietario e gestore del parcheggio multipiano di Lecce e di altre strutture simili in Italia e nel mondo - è in itinere ed è molto lungo. Nell'ambito di questo percorso, a seguito del sopralluogo dei vigili del fuoco, abbiamo effettivamente ricevuto dei rilievi. Si tratta di un procedimento normale: in questi giorni stiamo lavorando per adeguarci alle richieste».
La chiusura di due dei tre piani interrati, dunque, nulla ha a che vedere con presunte anomalìe e non è stata imposta da nessuno. Lo ribadisce la proprietà: «Non avendo, in questa fase, la possibilità di riempire interamente il piano meno uno, abbiamo ritenuto di chiudere gli altri due anche per una questione di economicità e di riduzione degli sprechi. Stiamo lavorando, il percorso è in itinere e fino alla conclusione del procedimento, a tutela di tutti, gli atti intermedi come la richiesta di adeguamenti strutturali, devono rimanere ed è bene che rimangano riservati».