«Salviamo gli esuberi». Provincia, trenta milioni nella legge di stabilità

«Salviamo gli esuberi». Provincia, trenta milioni nella legge di stabilità
di Paola COLACI
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Domenica 20 Dicembre 2015, 12:01

Province riformate e dipendenti in esubero, “boccata d’ossigeno” da 30 milioni di euro, aspettando i ricollocamenti. La buona notizia che a Palazzo dei Celestini interessa circa 250 funzionari arriva da Roma e porta la firma del gruppo dei deputati Pd della commissione Bilancio alla Camera. Gli stessi che nei giorni scorsi hanno presentato un pacchetto di emendamenti riguardanti Province e città metropolitane.

Provvedimenti tutti approvati in Commissione che, nell’insieme, dovrebbero migliorare la condizione finanziaria degli enti riformati da Delrio ed evitare che buchi normativi e ritardi nell’attuazione della riforma prevista dalla legge 56 del 2014 mandino a gambe all’aria le nuove Province. Se gli emendamenti incasseranno anche il sì a Montecitorio, infatti, la nuova Legge di Stabilità che dovrebbe essere approvata martedì prossimo garantirà una pioggia di euro compresa tra 500 e 600 milioni di euro per le nuove Province. Ricadute parzialmente positive anche per Palazzo dei Celestini, come si diceva, che attraverso parte di queste risorse aggiuntive potrebbe contare su un minimo di “sopravvivenza” in più rispetto ai pronostici. Soprattutto sul fronte del personale che rappresenta forse una delle note più dolenti della riforma Delrio.

Secondo la normativa che ha ridimensionato le Province ad enti di secondo livello, le nuove amministrazione di area vasta dovranno occuparsi solo di funzioni fondamentali: strade, scuole, trasporti pubblici, ambiente e politiche sociali. Il compito di decidere chi gestirà gli altri settori non fondamentali, tra cui cultura, agricoltura, sport, assistenza ai disabili, caccia, pesca e protezione civile, spetta invece alle Regioni. E il personale impiegato in questi settori continuerà a lavorare presso gli organi territoriali di riferimento dell’attività svolta, mantenendo inquadramento, retribuzione e anzianità di servizio. In pratica, gli attuali dipendenti delle Province andranno dove vanno le funzioni. Se in Puglia il personale da ricollocare ammonta a 2.700 unità comprensivi anche della Polizia provinciale e dei Centri per l’Impiego, per la Provincia di Lecce i numeri sono, invece, così scorporati. Gli “esuberati” per l’ente di Palazzo dei Celestini si attestano a quota 120 impiegati effettivi ai quali, però, occorre sommare i dipendenti dei settori delle Politiche del Lavoro e della Polizia Provinciale che ammontano rispettivamente a 127 e 36 unità.

E, complice una legge regionale che poco o nulla aggiunge in termini fattivi al ricollocamento del personale, bisognerà attendere almeno la primavera 2016 per capire verso quali uffici il personale dovrà migrare. Il personale che, ricordiamo, costa all’ente più di 13 milioni di euro all’anno.

Intanto tocca a Palazzo dei Celestini continuare a pagare tutti gli stipendi, nonostante le casse dell’ente si svuotino ogni giorno di più. Ma l’emendamento che ha riformulato una proposta a prima firma dell’onorevole dem Maino Marchi ora punta proprio a destinare una parte del fondo per i dipendenti in sovrannumero alle Province che non riescono a garantire il mantenimento della situazione finanziaria corrente per l'anno 2016. In tutto 30 milioni di euro, una quota dei quali potrebbe consentire all’amministrazione di Antonio Gabellone di pagare gli stipendi ai soprannumerari anche per il 2016. Il condizionale, tuttavia, resta ancora un obbligo sino a che sulla nuova Stabilità, compresi gli emendamenti, non verrà apposto il “sigillo di garanzia” della Camera.
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