Un’estate senza Samsara
(e forse senza Gondar)
Addio al turismo del giovani?

Un’estate senza Samsara (e forse senza Gondar) Addio al turismo del giovani?
di Valeria BLANCO
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Sabato 27 Gennaio 2018, 21:46 - Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 15:11

Ancora non è detta l’ultima parola: c’è da esperire il ricorso al Consiglio di Stato, che potrebbe capovolgere la sentenza con cui il Tar di Lecce ha confermato l’ordinanza del Comune di Gallipoli e ordinato al lido Samsara di smontare.
Al momento, però, niente più licenza per i tre soci dello stabilimento balneare di Baia Verde - David Cicchella, Rocco Greco e Giovanni Scigliuzzo - che hanno inventato il beach party e fatto del loro lido meta di pellegrinaggio dei giovani di tutta Italia. La licenza è stata dichiarata decaduta dopo alcuni rilievi della Capitaneria di Porto dello scorso luglio che hanno riscontrato come il lido, durante lo svolgimento dei party, fosse trasformato in discoteca. E come - aspetto poi sottolineato dai giudici del Tar - nelle quattro ore di divertimento quotidiano fosse difficile, se non impossibile, la balneazione.
Quella del 2018 potrebbe diventare la prima estate dopo dieci anni senza il Samsara e quindi senza la fiumana di ragazzi che a piedi e in bicicletta affollano il lungomare. E potrebbe essere anche la prima estate senza i grandi concerti del Parco Gondar: la struttura è attualmente sotto sequestro e bisognerà ancora aspettare (la prima udienza sarà il 17 aprile) per stabilire se è ancora necessario mantenere o meno i sigilli. Intanto, però, i tempi potrebbero essere troppo stretti per programmare una stagione di eventi all’altezza delle precedenti, con ospiti internazionali e i più grandi nomi del panorama italiano.
Nel caso del Gondar, la contestazione riguarda il fatto che la struttura sorga in parte (mille metri su 15mila, secondo la consulenza dell’accusa) su area demaniale. Mentre palco, ristorante e deposito sorgerebbero, sempre secondo l’accusa, su zone agricole sottoposte a vincoli paesaggistici ed idrogeologici. Nelle more di conoscere la verità processuale, la più grande area concerti del Salento al momento rimane chiusa.
 
E con la possibilità di rimanere “orfani” anche del Samsara, si prospetta un’estate a tinte fosche per il turismo giovanile a Gallipoli. Un colpo mortale non solo a due attività, ma anche a dipendenti e indotto: negli anni Gallipoli ha organizzato la propria offerta turistica concentrandosi sulle esigenze del pubblico giovanile. Sono fioriti sia il business delle navette, per sopperire alla cronica assenza di servizi di trasporto pubblico e accompagnare i ragazzi al mare o in discoteca, che quello del noleggio delle biciclette.
Bar e locali hanno organizzato le loro serate con happy hour e dj, creando quello che qualcuno ha ribattezzato “divertimentificio”. Adesso, in un batter d’occhio, dieci anni di storia del turismo salentino potrebbero essere polverizzati: si tornerebbe alle estati tranquille, quando a Baia Verde si poteva ancora dormire e la massima trasgressione in spiaggia era fare l’acquagym. Cosa che potrebbe non dispiacere ai residenti delle “zone calde” - Lido San Giovanni e Baia Verde su tutte - che da anni lottano per il loro diritto a dormire la notte senza essere disturbati da musica e schiamazzi. Chi aveva pensato di vendere la propria casa, potrà tenerla. Magari rinunciando agli introiti pazzeschi da 1.500 euro a settimana per l’affitto alle comitive di ragazzi.
Certo, il turismo giovanile negli ultimi anni, a detta degli operatori del settore ricettivo, ha pesato per un buon 50% sugli introiti, almeno se si considerano i mesi di luglio e agosto. E allora bisognerà riorganizzarsi e studiare nuovi servizi, se dovesse essere necessario riconvertire l’offerta ad altri target.
Ma sia per il Gondar che per il Samsara, c’è ancora qualche speranza.

Per l’area concerti, il dissequestro rimane una strada percorribile. Così come per il lido potrebbero arrivare delle sorprese dal Consiglio di Stato. Con la primavera alle porte, però, si rimane nell’incertezza: chissà se i giovani faranno ancora la fila per un bagno nella Città Bella, o se non stanno per eleggere come nuova reginetta una località marittima altrove in Italia.

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