Eolico offshore, ecco le carte: "Impatto paesaggistico molto elevato, bassa altezza percepita". Ora 30 giorni per le osservazioni

Eolico offshore, ecco le carte: "Impatto paesaggistico molto elevato, bassa altezza percepita". Ora 30 giorni per le osservazioni
4 Minuti di Lettura
Venerdì 11 Febbraio 2022, 20:17 - Ultimo aggiornamento: 20:21

"Impatto paesaggistico molto elevato" da una parte ed è la prima volta Odra Energia lo mette nero su bianco. "Bassa altezza percepita" dall'altra, e sono le conclusioni a cui giunge il progetto del parco eolico nel Basso Adriatico ad una distanza tra 12 e 24 km dalla costa. Sono i dati della relazione sull'impatto visivo contenuta nel progetto da 90 pale in queste ore pervenuto ai 22 Comuni salentini del territorio (rivieraschi, ma anche interessati dal tracciato a terra del cavidotto) chiamati ora ad esprimersi con le osservazioni entro il termine di 30 giorni. E' il nuovo step della procedura avviata dal Ministero della transizione ecologica guidato da Roberto Cingolani: ben 39 documenti che approfondiscono ogni aspetto del progetto per una potenza totale di 1.350 MW.

Lo studio sull'impatto visivo teorico: "molto elevato" fino ai Comuni dell'entroterra

La relazione sull'impatto visivo era la più attesa anche dagli ambientalisti e dal fronte del "no" che, in modo trasversale, è arrivato a contare quasi 70 sindaci della provincia di Lecce. In particolare, Odra Energia scrive che "le opere a progetto risulterebbero visibili da tutte le località ubicate lungo la Strada provinciale 358 che hanno un certo valore paesaggistico-naturalistico e oggetto di attenzione turistica". Il riferimento è alla litoranea tra Otranto e Leuca che passa da Badisco (la località più vicina al punto di approdo del cavidotto), da Castro e dalle marine di Tricase. Un impatto che la stessa mappa, con le colorazioni fino al viola ("molto elevata"), si allunga fino ai comuni dell'entroterra.

C'è, poi, l'aspetto della sensibilità paesaggistica del sito. E' la stessa Odra Energia, nelle tabelle allegate alla relazione sull'impatto visivo, a parlare di "intervento ubicato a mare in zona antistante la fascia costiera ad alto impatto paesaggistico" e di "intervento ubicato a mare in zona antistante la fascia costiera alta di elevato valore paesaggistico-naturalistico" con riferimento ad una serie di aree Sic con valorizzazione ambientale. 

La percezione dell'altezza: "Pale alte quanto un traghetto medio"

Fin qui, appunto, l'analisi sull'impatto visiva e sulla sensibilità paesaggistica. Altra cosa, invece, è l'altezza percepita delle 90 pale eoliche: l'altro pomo della discordia dal molte settimane a questa parte. "Tuttavia, in base alle analisi effettuate, ed in considerazione a fattori naturali quali ad esempio la distanza dalla costa e la curvatura terrestre - si legge nella parte finale della relazione di Odra Energia - l’altezza percepita sarà molto bassa/bassa già a partire da 7 km dal confine più prossimo del parco (quindi lungo il lato verso la costa) in quanto l’altezza percepita sarà da 1/20 a 1/80 dell’altezza massima della struttura (ovvero inferiore a circa 11 m)". La stessa società fa un esempio per rendere l'idea: "L'altezza percepita è indicativamente non più elevata di un traghetto di medie dimension e le pale saranno scarsamente percepibili in considerazione dell’esigua altezza percepita, degli effetti di riduzione della visibilità legata agli eventi meteo e alla presenza di ostacoli e barriere antropiche e naturali come alberi ed edifici".

Da Badisco all'hub di Galatone: l'elenco completo dei Comuni

Ad esprimersi, oltre a quelli costieri, ci sono anche alcuni Comuni dell'entroterra salentino in quanto il tracciato terreste del cavidotto attraversa in direzione ovest una buona parte della provincia di Lecce, da località La Fraula fino all'hub di interconnessione con la rete elettrica nazionale situato tra Galatone e Galatina. Questo l'elenco dei Comuni: Uggiano, Lecce, Tricase, Muro Leccese, Galatina, Cutrofiano, Gagliano del Capo, Alessano, Castrignano del Capo, Castro, Andrano, Diso, Otranto, Maglie, Corigliano d’Otranto, Tiggiano, Melpignano, Santa Cesarea Terme, Castro, Corsano, Minervino di Lecce, Palmariggi, Giuggianello.  In particolare, come si evidenzia, nella relazione generale del progetto, le opere “ricadono nella fascia di tutela paesaggistica della costa” e “all’interno di due aree di notevole interesse pubblico”, che presentano “ancora intatta la loro originaria bellezza e forma” con riferimento anche ad alcune aree a ridosso di dolmen e menhir del territorio di Minervino di Lecce.

© RIPRODUZIONE RISERVATA