Eolico offshore nel canale d'Otranto: l'incontro in Regione. Emiliano: ora sintesi con il territorio

Eolico offshore nel canale d'Otranto: l'incontro in Regione. Emiliano: ora sintesi con il territorio
di Donato NUZZACI
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Mercoledì 9 Marzo 2022, 20:16

«Chiederemo al governo nazionale che il progetto eolico marino Otranto-Leuca venga realizzato altrove, per preservare l’integrità visuale, la bellezza e il paesaggio di un autentico paradiso». È stato questo l’impegno che il presidente della Regione Michele Emiliano ha preso ieri nel corso di un incontro con i sindaci dei Comuni costieri salentini interessati da progetti eolici marini Vernole, Lecce, Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro, Diso, Andrano, Tricase e Tiggiano, in particolare dal progetto di Odra Energia composto da 90 torri eoliche di quasi 300 metri su un’area di 162 km quadrati.

Presenti anche assessori e consiglieri di opposizione

Insieme ad Emiliano, era presenti anche il presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, gli assessori allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, e all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio, il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva, i 12 sindaci dei Comuni e i consiglieri regionali Cristian Casili, Antonio Gabellone e Paolo Pagliaro. Oltre all’interlocuzione col governo, è previsto un confronto con l’azienda «per capire meglio il progetto e trovare delle soluzioni condivise che non danneggino né l’impresa né i Comuni salentini interessati a tutelare la risorsa mare».

Emiliano: “Avviamo un confronto con le aziende per condividere soluzioni meno impattanti per tutti”

«Nonostante la Regione non abbia alcun ruolo decisionale e amministrativo, mi farò carico di incontrare l’azienda che propone il parco eolico, per verificare se sia possibile mitigare l’impatto ambientale o, addirittura, evitare di realizzare il parco in quello specchio di acqua – ha dichiarato il presidente Emiliano -. Fermo restando che in questo momento storico di ridisegno del piano energetico dell’Unione europea, Governo, Ue e gli alleati Nato ci stanno chiedendo un forte impegno per produrre energia alternativa al gas russo». Il parco eolico galleggiante da realizzare al largo di quella che è la costa del Parco naturale regionale di Otranto-Santa Maria di Leuca prevede l’installazione di 90 aerogeneratori di quasi 300 metri, occupando un’area di 162 km quadrati. Ma l’incontro con l’azienda proponente, che vedrà partecipare anche una delegazione dei sindaci, potrebbe non essere l’unico, perché Emiliano ha sottolineato di voler seguire questa stessa procedura anche per le altre 12 richieste di parco eolico offshore che interessano il mare pugliese, perché “la Regione non dice no all’eolico ma vuole limitare gli impatti sul territorio, sulla natura e sull’economia”.

Le altre voci al tavolo

«La Puglia - ha detto la presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone - è da sempre favorevole alle rinnovabili, ne produce il 64% in più rispetto alla complessiva quantità di energia che consuma. Ma questo non vuol dire realizzarle ovunque, in spregio alle caratteristiche dei luoghi e con un impatto visivo così pesante da alterarne la bellezza e l’economia. 90 pale eoliche di fronte a Santa Cesarea, Castro, Otranto, e altre 98 tra Brindisi e San Cataldo, di fronte alle Cesine, a distanza di 12 km dalla costa, sono uno schiaffo in faccia agli investimenti e ai tanti sacrifici per la tutela del paesaggio da parte delle comunità territoriali». «È stata un’interlocuzione molto utile quella con i sindaci della provincia di Lecce che hanno rappresentato le proprie perplessità su un progetto che non tiene conto delle caratteristiche di un territorio - ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci -. Un’area delicata, di particolare pregio paesaggistico ed ambientale, a forte vocazione turistica, che da salentino conosco molto bene. Come Regione Puglia parteciperemo nelle prossime settimane alla fase di scoping e soprattutto faremo in modo di incontrare il prima possibile il Governo, per definire in maniera più completa lo sviluppo del Piano Energetico Regionale e il contributo dei nostri territori, in un momento così complesso in termini di approvvigionamento energetico con tutte le conseguenze che questo ha sul caro bolletta. L’interlocuzione col Governo è fondamentale per garantire finalmente ai cittadini pugliesi di avere un vantaggio reale rispetto alla capacità produttiva dimostrata negli anni dalla Regione Puglia a cui si chiede ancora un contributo». «Stiamo affrontando emergenze imprevedibili anche sul piano energetico e il tema delle rinnovabili è centrale – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio -, così come il tema degli impianti offshore. Si tratta di investimenti importanti ai fini della transizione energetica, ma tuttavia dobbiamo rispettare le sensibilità dei territori, perché questi impianti riguardano una parte paesaggisticamente rilevante e gli impatti potrebbero essere notevoli. L’ascolto dei sindaci è utile per individuare possibili soluzioni con la consapevolezza che la competenza in materia resta nazionale anche in termini di autorizzazioni». «Chiediamo un confronto per capire se sia possibile trovare un’altra allocazione alle pale eoliche – spiega Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce -, riducendo l’impatto ambientale su un territorio che ha fatto della filiera agrituristica la sua ricchezza».

Casili: ora fare sintesi sul progetto

«L'incontro di oggi con i sindaci dei comuni interessati dal progetto eolico offshore al largo della costa tra Otranto e Santa Cesarea Terme è stato un importante momento di confronto. L'obiettivo è fare sintesi sul percorso da portare avanti insieme alla Regione». Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili. «Il periodo storico che stiamo vivendo - continua Casili - ci pone di fronte a una crisi energetica epocale.

Occorre fare il possibile per definire una corretta e razionale gestione e pianificazione delle fonti rinnovabili, anche per limitare gli impatti visivi ed ambientali che tali opere possono arrecare ad una delle economie più importanti del Salento che è rappresentata dal turismo. La nostra regione in questi anni ha dato tanto in investimenti in rinnovabili, al punto che siamo tra i maggiori produttori di energia proveniente dal sole e dal vento. Parallelamente bisogna tener conto anche del forte impatto degli impianti onshore sul paesaggio interno dove la campagna pugliese è stata presa d'assalto da impianti fotovoltaici e eolici».

Pagliaro: accanto alla Regione per contrastare il progetto

«Un progetto così impattante non è pensabile in uno dei tratti di mare più belli in assoluto, in un’area paesaggistica di pregio straordinario che sulla bellezza fonda il suo appeal turistico.  Pur non avendo competenze sul processo autorizzativo in capo al Ministero, la Regione è pronta a contrastare questo progetto, e lo farà a viso aperto, incontrando la società proponente che solo oggi ha chiesto un appuntamento con il presidente Emiliano per parlare di questo piano d’insediamento. Accanto al governatore ci sarà una delegazione del Consiglio regionale e dei 68 sindaci dei Comuni che hanno già deliberato la propria contrarietà alla gigantesca centrale del vento in mare, e alle opere a terra per l’allaccio alla rete elettrica nazionale, lungo 40 chilometri da Porto Badisco fino a Galatina. La pressione per la transizione energetica, resa ancor più schiacciante dal conflitto in Ucraina con i continui rincari delle bollette che pesano su aziende e cittadini, non può diventare un’arma di ricatto per imporre progetti ciclopici che danneggiano il paesaggio e i territori». I

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