Un endorsment a sopresa ma non troppo quello di Michele Emiliano per il sindaco di Nardò Pippi Mellone, che a ottobre correrà per succedere a se stesso alla guida della cittadina salentina.
Il post entusiasta
Nei commenti al post di presentazione della candidatura di Mellone, il presidente della Regione ha infatti palesato il suo pensiero sul sindaco, tessensone le lodi sotto il profilo amministrativo, umano ma soprattutto politico. «In bocca al lupo al sindaco che ha aperto la mia mente per tutelare i lavoratori delle campagne pugliesi con l’ordinanza di divieto di lavoro nelle ore più calde - scrive Emiliano -. Al sindaco che ha fatto cadere i miei pregiudizi ideologici, che mi ha insegnato a unire anziché a dividere. Al sindaco e all’amico leale che mi ha sempre aiutato quando ho avuto bisogno di lui. Al sindaco che mi ha provato che politica e amicizia non possono essere disgiunte. Andiamo avanti insieme, con le braccia aperte pronte a stringere tutta l’umanità senza distinzioni di razza, di religione e di idee, dimostrando che anche il punto di partenza più difficile e sbagliato puó diventare l’inizio di una storia piena di eguaglianza, di giustizia e di libertà. In bocca al lupo Pippi!!! Forza Nardó!».
La scelta di campo nel Comune
Un passaggio che sancisce ed esplicità la comune visione sul superamento degli steccati ideologici che entrambi portano avanti da diversi anni, avendo costruito coalizioni allargate e ibride che nel tempo si sono consolidate. E che soprattutto rappresenta un duro colpo per il centro sinistra neretino costituito da Pd, 5 Stelle che sostiene Carlo Falangone.
Il dibattito nel Centrosinistra
Ma soprattutto si intreccia in maniera non poco problematica con l'idea alla base del movimento politico pugliese «Con», che nasce dall’esperienza della omonima lista civica delle ultime elezioni regionali e nella cui presentazione Emiliano ha dichiarato di volersi porre come "polline" tra Pd e M5S.
Da una parte quindi il governatore pugliese ha aperto una crepa nel suo partito, di cui oggi si definisce un militante non iscritto liberandosi le mani per ritagliarsi il ruolo di mediatore figura terza con il Movimento 5 Stelle.