Ecotassa, è ancora battaglia: il Comune ritorna al Tar contro la Regione

Ecotassa, è ancora battaglia: il Comune ritorna al Tar contro la Regione
di Paola ANCORA
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Mercoledì 15 Aprile 2020, 08:07 - Ultimo aggiornamento: 09:37
Ecotassa: il Comune di Lecce trascina la Regione in giudizio davanti al Tar. E si tratta dell'ennesimo ricorso di una lunghissima battaglia legale i cui verdetti, definitivi, l'amministrazione regionale del presidente Michele Emiliano si ostina a ignorare.
Se dopo una pronuncia della Consulta il Consiglio di Stato ha, infatti, stabilito come i Comuni pugliesi abbiano diritto a un consistente sconto sull'ecotassa in virtù dei trattamenti ai quali vengono sottoposti i rifiuti prima del conferimento in discarica, la Regione anche per il 2020 ha determinato l'imposta nella sua misura massima di 25,82 euro a tonnellata, persino maggiorata di 5 euro per il mancato raggiungimento del livello di differenziata, stabilito al 65%.

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Insomma la quasi totalità dei Comuni, quello di Lecce compreso, dovranno pagare ben 31 euro per ogni tonnellata di rifiuto indifferenziato la tariffa più alta mai stabilita fino a ora nonostante la giustizia amministrativa abbia definitivamente riconosciuto, proprio ai Comuni, il diritto allo sconto dell'80% sull'importo dell'ecotassa. L'immondizia, infatti, viene trattata in impianti Tmb, esattamente quelli previsti dalla norma statale per ottenere la premialità sull'imposta.

Anche per quest'anno, invece, lo sconto e la conseguente tariffa di 5,16 euro a tonnellata di rifiuto sono stati riconosciuti dalla Regione solo in via eventuale, laddove sussistano le medesime condizioni che si sono verificate presso i comuni ricorrenti, in particolare qualora si evidenzi che le operazioni cui sono sottoposti i rifiuti rispondono alle finalita di riduzione e di recupero dei rifiuti volute dalla legge numero 549/1995.
Insomma, il provvedimento della Regione mette in dubbio la sussistenza stessa dei requisiti necessari ai Comuni per ottenere lo sconto, nonostante su quei requisiti si siano espressi i giudici di primo e secondo grado. Come se la battaglia legale non fosse mai avvenuta.

Per questo, il 3 aprile scorso, il dirigente del settore Ambiente di Palazzo Carafa, Francesco Magnolo ha chiesto all'amministrazione di impugnare davanti al Tar anche questa determina regionale, come quelle degli anni precedenti: proposta che la Giunta del sindaco Carlo Salvemini ha accolto, predisponendo e approvando all'unanimità (assente solo l'assessore all'Ambiente, Angela Valli) una delibera ad hoc.

A difendere gli interessi dell'ente in giudizio sarà, anche in questa occasione, l'avvocato Luigi Quinto che, da Foggia a Santa Maria di Leuca, ha finora raccolto i mandati di oltre 100 Comuni di Puglia, decisi a farsi valere nei confronti della Regione, sorda a ogni richiesta, alle sentenze emesse finora e anche all'ordine del giorno approvato in Consiglio regionale il 21 gennaio scorso in base al quale, per evitare disparità di trattamento, a tutti i Comuni avrebbe dovuto essere applicata la tariffa minima di 5 euro a tonnellata.
Invece non solo la Giunta regionale, anziché abbassare l'ecotassa per tutti, ha deciso di aumentarla, ma ha anche escluso la possibilità di rimborsare i Comuni che hanno vinto la battaglia legale, adducendo difficoltà di bilancio. I rimborsi dovuti, infatti, ammontano a qualche milione di euro. Denaro che i Comuni potrebbero utilizzare per ridurre la pressione fiscale sui cittadini, mai come ora in difficoltà, e per riavere il quale, con ogni probabilità, sarà necessario imbastire un altro ricorso.
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