Ecotassa, si accende lo scontro politico: «Emiliano vessa i cittadini, Minerva intervenga»

Ecotassa, si accende lo scontro politico: «Emiliano vessa i cittadini, Minerva intervenga»
di Paola ANCORA
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Sabato 2 Maggio 2020, 12:45 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 20:10
«Chiediamo al presidente Minerva di intervenire a nome della Provincia di Lecce e di tutti i
Comuni del territorio per stigmatizzare l’inqualificabile comportamento della Regione Puglia, del suo Presidente Emiliano e dell’Assessore all’Ambiente Stea sulla ormai nota a tutti questione ecotassa». A reclamare un intervento istituzionale da parte del presidente della Provincia sono i cinque consiglieri di minoranza di Palazzo dei Celestini, Damiano Longo, Massimo Martella, Stefania Oltremarini, Renato Stabile e Giovanni Tundo. 

«Nonostante un articolato contenzioso durato sette anni, che ha visto soccombere la Regione su tutti i fronti, dinanzi al TAR, al Consiglio di Stato e persino alla Corte Costituzionale - ricordano i consiglieri - il presidente Emiliano continua a vessare i cittadini salentini; ed il silenzio dell’ente, che rappresenta l’intero territorio della provincia di Lecce, è inaccettabile, legato evidentemente a logiche e strategie politiche che antepongono la vicinanza al presidente Emiliano all’interesse dei cittadini che è chiamato a rappresentare».

La lettera arriva dopo la decisione della Regione di ritoccare al rialzo l'ecotassa - che toccherà quest'anno i 31 euro a tonnellata di rifiuti portata in discarica - e di soprassedere a qualsiasi rimborso delle somme illegittimamente pagate dai Comuni a fino oggi, nonostante la loro vittoria nei tribunali.  Il Consiglio di Stato aveva stabilito che, in base a una legge statale, giacché l'immondizia pugliese viene trattata in specifici impianti Tmb, all'Ecotassa va applicato uno sconto e, dunque, i Comuni devono pagare l'imposta nella misura minima di 5,16 euro per tonnellata di rifiuto che arriva in discarica. Ciò indipendentemente dall'efficacia del trattamento effettuato. Il principio vale per tutti, da Foggia a Santa Maria di Leuca, ma per dargli attuazione, la Regione avrebbe dovuto dare seguito all'ordine del giorno approvato in Consiglio regionale il 21 gennaio scorso in base al quale, per evitare disparità di trattamento, a tutti i Comuni avrebbe dovuto essere applicata la tariffa minima di 5 euro a tonnellata.

Invece la Giunta regionale ha stabilito di escludere dal beneficio premiale tutti gli enti che non hanno fatto ricorso al Tar di fatto, quindi, aprendo la strada a un trattamento due pesi e due misure che il Consiglio voleva scongiurare - e, per di più, non dà affatto per scontato il diritto allo sconto dei Comuni usciti vincitori al Tar e al Consiglio di Stato: semplicemente, nel provvedimento del 10 marzo scorso, ipotizza l'applicazione di uno sconto «laddove... si evidenzi che le operazioni cui sono sottoposti i rifiuti rispondono alle finalità di riduzione e di recupero dei rifiuti volute dalla Legge n. 549/1995». Non solo. La Regione ha fino a ora anche escluso la possibilità di rimborsare i Comuni che hanno vinto la battaglia legale, adducendo difficoltà di bilancio. I rimborsi, infatti, ammontano a qualche milione di euro. La guerra, insomma, è destinata a proseguire: ben 94 Comuni salentini hanno già dato mandato e presentato, per il tramite dell'avvocato Luigi Quinto, un nuovo ricorso al Tar. 

«Il presidente Emiliano - insistono i consiglieri di centrodestra a Palazzo dei Celestini - non solo si rifiuta di restituire le somme pagata in passato a titolo di ecotassa adducendo pretestuose questioni formali, ma per il 2020 ha stabilito una ecotassa addirittura
superiore al passato, pari a 31 euro, tanto da costringere i Comuni a presentare per il
settimo anno di fila un ricorso al Tar, che ha dovuto emettere un decreto di urgenza per
bloccare il pagamento maggiorato richiesto dalla Regione. L’idea folle della Regione, espressa chiaramente nella nota del 7 aprile indirizzata a tutti i Comuni, è che i cittadini, che devono ancora ricevere il rimborso per le somme versate in eccesso dal 2014 al 2020, paghino l’ecotassa per il 2020 nella misura massima di €/t 31,00, quindi 6 volte superiore al dovuto, nella speranza di poter forse ottenere il rimborso dell’annualità dopo il 31 dicembre 2020, sempreché la Regione riconosca ai Comuni la premialità, trascurando evidentemente che quell’accertamento è già stato effettuato dal Giudice Amministrativo e non può più essere messo in discussione». La palla passa ora al presidente Minerva.
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