Lecce, si apre il fronte del radon: «Radioattività, ora più controlli»

Lecce, si apre il fronte del radon: «Radioattività, ora più controlli»
di Francesca SOZZO
4 Minuti di Lettura
Venerdì 28 Ottobre 2016, 12:33
Arriva la nuova legge regionale che fissa i limiti di presenza del radon nelle edifici pubblici e privati. “Norme in materia di riduzione dalle esposizioni alla radioattività naturale derivante dal gas Radon in ambiente confinato”: questa la nuova legge regionale che fissa in 300 Bq (Bequerel, sistema di misurazione internazionale) per metro cubo, i limiti di concentrazione di gas radon per le nuove e vecchie costruzioni.
E si riaccendono i riflettori sulle scuole salentine che, nel caso di quelle dell’infanzia, in circa il sette per cento degli edifici presentano livelli di superiori o pari al limite di legge. Il dato sulla radioattività naturale presente nelle scuole dell’infanzia è contenuto nel report elaborato dal Centro Salute Ambiente (Csa) in cui sono confluiti i monitoraggi e le ricerche effettuate da: Asl Lecce, Arpa Puglia, Provincia e Comune di Lecce, Inail, Regione Puglia, Università del Salento e Cnr. Ma il problema della radiottività naturale presente nelle scuole e nelle abitazioni dei salentini è stato portato, anche questo, all’attenzione della Commissione sanità del Senato da Giovanni De Filippis, direttore del Dipartimento di prevenzione della Asl di Lecce. «Essendo il Radon come noto, il secondo fattore di rischio (dopo il fumo di sigaretta) chiamato in causa per le neoplasie polmonari, - ha spiegato De Filippis - Asl Spesal e Inail/ex Ispesel, con la Provincia di Lecce, hanno svolto indagini specifiche su 404 scuole del Salento a partire dal 2004 evidenziando come la concentrazione media di radon indoor in Salento (215±20 Bq/m3) fosse ampiamente superiore rispetto a quella stimata dall’indagine nazionale del 1991, che attribuiva alla Puglia valori medi di appena 52±2 Bq/m3». Arpa Puglia ha studiato il fenomeno nel 2013 e 2014 monitorando un campione rappresentativo di 400 abitazioni presenti in 20 comuni leccesi. Gli edifici sono stati selezionati nelle zone dove si registravano parecchi casi di concentrazioni di Radon superiori al limite della normativa vigente Euratom fissato in 300 Bq/m3 o addirittura superiori a 1000Bq/m3.
Anche a Lecce c’è stato allerta per il radon in alcune scuole, ma l’assessore ai Lavori Pubblici, Gaetano Messuti, rassicura: «Siamo intervenuti alle scuole Cesare Battisti e Armando Diaz di Lecce che sono monitorate dall’Università del Salento e i livelli sono rientrati: è bastato arieggiare giornalmente per un tempo un po’ più prolungato. Coglieremo l’occasione della nuova legge per il contenimento della radioattività naturale, ma speriamo che sia finanziata perché da soli non possiamo farcela».
Intanto la politica si dice soddisfatta a partire dal presidente della Commissione Bilancio, Fabiano Amati, primo firmatario della proposta di legge con i consiglieri Donato Pentassuglia, Marco Lacarra, Ruggero Mennea e Filippo Caracciolo.
«Il radon - spiega Amati - è un gas presente naturalmente nelle rocce, specie in quelle di origine vulcanica ed emerge in superficie attraverso microfratture del materiale. La pericolosità per l’essere umano deriva non solo dalla sua radioattività, ma anche dagli elementi tossici che lo compongono. L’attività di prevenzione e riduzione da questi rischi è rappresentata dalle azioni contenute in un piano regionale coerente con le linee guida del piano nazionale radon predisposto dalla giunta con il supporto tecnico-scientifico dell’Arpa».
Per il consigliere regionale del Pd, Ernesto Abaterusso, con questa legge regionale «la Puglia fa un passo in avanti importante nel progetto di tutela dell’ambiente e dei cittadini».
E spiega: «Grazie al documento approvato la Regione Puglia riempie il vuoto normativo con il duplice obiettivo di proteggere i cittadini dai rischio derivante da questo gas e fornire agli enti locali, nelle cui mani è affidato il compito di stilare i progetti di risanamento, strumenti utili per contrastare il fenomeno».
I consigliere di Cor si dicono soddisfatti per aver «contribuito a migliorare la legge non solo per aver semplificato notevolmente le procedure di adempimento, ma anche modificando il termine - da 90 giorni a un anno - entro il quale i Comuni devono procedere al monitoraggio negli edifici residenziali e non residenziali, ma aperti al pubblico. Abbiamo così evitato che gli uffici comunali preposti andassero in tilt».
E per il consigliere regionale Mauro Vizzino del gruppo civico di maggioranza “Emiliano sindaco di Puglia”: «Questa legge rappresenta un primo segnale importante affinché sia espressamente previsto il sostegno ad attività di monitoraggio del radon e, soprattutto, ai lavori di eliminazione della presenza del gas in caso di valori superiori ai limiti».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA