Duplice omicidio in Germania: tra le ipotesi degli inquirenti gli abusi dello zio sulla nipote

Christian Zoda e Sandra Quarta
Christian Zoda e Sandra Quarta
5 Minuti di Lettura
Sabato 24 Dicembre 2022, 09:27 - Ultimo aggiornamento: 12:28

Si indaga sul movente del duplice omicidio avvenuto in Germania, per il quale è stato fermato il salentino Michele Quarta, 52 anni, originario di Novoli, che ha già confessato di aver sepolto in giardino il corpo della nipote, Sandra Quarta, 20 anni, novolese anche lei. Poche ore dopo l'omicidio della ragazza, davanti alla pizzeria del padre ad Albstadt, a sud di Stoccarda, è stato ucciso anche il suo ex fidanzato, Cristian Zoda, 23 anni di Messina.

Tra le ipotesi, quella che gli inquirenti stanno maggiormente seguendo è che il ragazzo avesse convinto la ventenne a denunciare lo zio, che avrebbe commesso abusi sessuali su di lei. Per questo motivo, il 52enne avrebbe così deciso di uccidere entrambi.

La scomparsa della ragazza

La vicenda comincia la scorsa domenica quando Sandra sparisce da casa: abiterebbe nello stesso immobile dello zio, ma in un appartamento separato. Martedì cominciano le ricerche con cani poliziotto e anche con l’ausilio di elicotteri dall’alto.

Due giorni dopo Christian Zoda, che lavora nel ristorante del padre Ignazio “Viva la mamma” mette sul proprio profilo Facebook un annuncio con le foto di Sandra in cui si denunciava la scomparsa della ragazza. Nel post Christian affermava che l’ultimo segno di vita di Sandra risaliva alla domenica precedente e che la ragazza aveva lasciato «borsa, scarpe, giacca, occhiali, e cellulare a casa». Sandra «non ha contattato nessuno non è andata al lavoro» ha scritto nel post dove implorava: «Chiunque ha notizie avverta subito la polizia».

L'omicidio del ragazzo

Il giorno dopo, mercoledì alle 12 in Ziegerplatz, accanto al ristorante di famiglia, Christian viene ferito con alcuni colpi di arma da fuoco. Portato in ospedale, muore nel pomeriggio. Il delitto scuote la cittadina dove già si era sparsa la voce della scomparsa di Sandra ma in poco tempo, forse anche grazie alle indicazioni di alcuni testimoni, viene fermato Michele Quarta, che sarebbe stato in possesso di una pistola.

L’uomo viene interrogato e indica il luogo in cui sarebbe sepolta la nipote: il giardino. Intervengono per gli scavi gli investigatori specialisti per indagini geofisiche che recuperano il corpo della ragazza. Anche lei sarebbe stata uccisa con colpi di arma da fuoco. La polizia tedesca ha perlustrato diversi luoghi scavando e ispezionando anche bidoni della spazzatura. Secondo alcune indiscrezioni pubblicate da giornali online tedeschi Michele Quaranta era noto alla polizia per reati minori.

Tante persone hanno deposto candele e fiori a Ziegelplatz e qualcuno ha attaccato su un palo della luce le foto delle due vittime. Per tutto il giorno c’è stato un mesto pellegrinaggio di parenti e amici in lacrime davanti quel lampione: sono andati anche Ignazio, il padre di Christian, che è divorziato, e le altre due figlie Noemy e Valeria. La madre del ragazzo, Mary, che è in Sicilia ed è in contatto con le figlie dice: «Voglio la verità. Domani sarò in Germania». Al telefono Ignazio Zorda dice: «Siamo disperati, distrutti, non vogliamo parlare. Non possiamo dire nulla e vi preghiamo di non disturbarci più in questo momento e di non telefonare più. Vi ringraziamo per il rispetto che avrete per la nostra famiglia». Tutti i profili Facebook della famiglia Zoda sono listati a lutto. Noemy, la sorella minore, sul social ha scritto: «Fai buon viaggio amore mio, ti amo immensamente e lo farò sempre». La cugina del giovane Lizzy Cannarozzo dice: «Christian lavorava nel ristorante di suo padre. Viveva in Germania dall’età di 12 anni e stava col padre, perché i suoi sono separati. Non era il fidanzato ma a quanto ne so era un amico molto stretto di Sandra. Mio cugino non viene a Messina dal 2018 ma ci sentivamo. Era un giovane molto perbene e un gran lavoratore». Un amico di Christian, Anthony; scrive: «Non ci posso ancora credere che sei andato via così, non era il tuo tempo, era ancora troppo presto per te avevi solo 23 anni, ma per qualche malaugurato caso la sorte ha voluto andasse così, mi mancherei tantissimo Christian, credimi, è davvero difficile accettarlo eri come un fratello e adesso non ci sei più».

Il sindaco

«Condanniamo qualsiasi gesto di violenza e auspichiamo che sia fatta giustizia e che il colpevole di questo terribile fatto di sangue paghi per quanto ha fatto». Lo ha detto il sindaco di Messina, Federico Basile, a proposito del duplice omicidio scoperto ad Albstadt in Germania. La notizia dell'arresto, ha aggiunto il sindaco, «ci ha lasciati senza parole. Come concittadino e come sindaco con tutta l'amministrazione esprimiamo il nostro cordoglio per quanto avvenuto e le nostre sentite condoglianze alla famiglia Zoda. Questo episodio ci ha molto colpito anche perché riguardava un giovane che con grande sacrifico era andato all'estero con la famiglia a cercare un lavoro ed ha trovato purtroppo la morte». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA