Il Duomo scricchiola: studiosi al lavoro. L'esperto: «Edificio non in buona salute»

Lecce, la ricerca del Politecnico di Torino sulla tenuta dell'edificio

Il Duomo scricchiola: studiosi al lavoro. L'esperto: «Edificio non in buona salute»
di Ilaria MARINACI
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Domenica 11 Aprile 2021, 08:52 - Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 10:51

Alcune apparecchiature, molto simili nella forma agli stetoscopi dei medici, da qualche settimana stanno ascoltando gli scricchiolii non udibili da orecchio umano interni alle strutture murarie del Duomo di Lecce. È un metodo ipertecnologico di controllare come stanno colonne e arcate delle navate della chiesa e, se necessario, intervenire con anticipo di mesi o anni sui problemi statici che potrebbero insorgere. Tracciano, insomma, una sorta di quadro clinico della situazione.
Le prime risposte? «Lo stato di salute del Duomo non è ottimo»: è il parere preliminare del team che sta effettuando il monitoraggio, team composto dai ricercatori del Politecnico di Torino (Dipartimento Diseg) e guidati dal docente di Scienza delle Costruzioni, Amedeo Manuello Bertetto, con il supporto dell'ingegnere Mario Balestra. Il sistema utilizzato si basa sulla cosiddetta tecnica di emissione acustica: si tratta di un'indagine capace di tenere sotto controllo, in tempo reale, il propagarsi di micro-fessure nelle strutture del Duomo e di localizzarne la posizione su archi, volte e colonne di varie dimensioni.

Le altre costruzioni monitorate


Il team ha già effettuato rilevazioni simili alla Torre degli Asinelli di Bologna, alla Venaria Reale di Torino e al Duomo di Siracusa. L'offerta di monitorare anche il Duomo di Lecce è stata subito accolta dal parroco, don Flavio De Pascali. La strumentazione impiegata è stata sviluppata in collaborazione tra il Politecnico e la ditta Lunitek di Sarzana (La Spezia). «Gli esseri umani - spiega Manuello - sentono suoni fino ai 20 Khz che misurano la frequenza con cui il segnale acustico si propaga nell'aria. Quando si supera questa soglia, il nostro apparato uditivo non percepisce il suono a differenza, per esempio, di quello dei cani e di altri animali ma anche di alcuni strumenti. In fase di monitoraggio applichiamo i sensori che percepiscono i segnali ad altissima frequenza, fra i 50 e gli 800 Khz, prodotti da fessure, cricche e fratture». Queste impercettibili emissioni acustiche, se captate per tempo e associate a parametri statistici e studi matematici, permettono di prevedere danni con un anticipo di giorni, settimane, mesi o, addirittura, anni.
«La possibilità di localizzare, con precisione e tridimensionalmente, la posizione del danneggiamento ci permetterà - aggiunge lo studioso - di procedere a opere di restauro e consolidamento mirate consentendo interventi efficaci e, allo stesso tempo, circoscritti».

La storia


L'edificio venne costruito nel 1144 dal vescovo Formoso Bene. Nel 1659 il vescovo Luigi Pappacoda diede all'architetto leccese Giuseppe Zimbalo il compito di ricostruire la chiesa in stile barocco leccese. «A differenza - sottolinea Manuello - del Duomo di Siracusa, continuamente sollecitato da micro-scosse sismiche a bassa magnitudo che comportano un deterioramento a lungo termine, Lecce non risente di questa condizione svantaggiosa. Guardando le strutture portanti, però, si notano tante fessure a vista. Significa che, per una serie di ragioni, l'edificio ha già subito danni e lo stato di conservazione non sembra ottimo. Attraverso il monitoraggio delle emissioni acustiche, capiremo se le fessure stanno evolvendo o no».
Il monitoraggio, iniziato a febbraio, andrà avanti per altri quattro mesi. «Creeremo molteplici stazioni all'interno della struttura conclude l'esperto correlando i dati per offrire un quadro completo dello stato di danneggiamento».

Solo alla fine si potrà avere un resoconto dettagliato delle condizioni di salute del Duomo.

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