Droga, armi e telecamere di sorveglianza nel fortino dello spaccio: arrestati due cugini

Droga, armi e telecamere di sorveglianza nel fortino dello spaccio: arrestati due cugini
di Katia PERRONE
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Sabato 13 Aprile 2019, 21:50 - Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 22:05
Due chili di marijuana, 55 grammi di cocaina e una pistola calibro 22 nascosti a oltre due metri di profondità all'interno di una grotta sotterranea alla quale è possibile accedere solo attraverso un pozzo dismesso. E poi ancora altri 80 grammi di cocaina e 190 di hashish rinvenuti e sequestrati dai carabinieri nell'abitazione di un 39enne, mentre altri 17 grammi di cocaina e 12 di marijana ritrovati nell'abitazione di un 20enne. Tutto occultato all'interno di due masserie in località Li Manzi, nei pressi del parco eolico, tra le campagne di Surbo e Lecce, e sequestrato dai carabinieri insieme al materiale ritenuto utile, secondo quanto appurato dai militari, al confezionamento delle dosi. Sono questi i risultati di un'operazione condotta dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Lecce, delle stazioni di Surbo, Santa Rosa e Monteroni, con l'ausilio dei militari del Nucleo Investigativo del Comando provinciale, del Nucleo cinofilo di Modugno e l'impiego degli elicotteri dello squadrone dei Cacciatori di Puglia, e che all'alba di venerdì ha portato all'arresto di Pompeo e Teodoro Vitale. Le manette sono state strette ai polsi dei due cugini dopo una lunga attività di indagine avviata dai carabinieri di Surbo e Santa Rosa insospettiti da un continuo via vai di persone dalle due masserie. Un andirivieni sospetto, secondo gli uomini dell'Arma, che lasciava presupporre che fosse stata avviata una fiorente attività di spaccio all'interno delle due masserie una delle quali, di proprietà di Pompeo Vitale, era divenuta quasi una vera e propria fortezza grazie all'imponente sistema di videosorveglianza supportato dalla presenza di decine di telecamere, installate lungo le pareti perimetrali dell'intero edificio, e attraverso le quali era possibile controllare ogni camera ed ogni accesso.
 
 
L'ipotesi degli investigatori che all'interno delle masserie fosse stata messa in piedi un'attività illecita avrebbe poi trovato riscontro all'alba di venerdì con il sequestro dello stupefacente avvenuto a seguito della perquisizione eseguita dai carabinieri sulla base del decreto a firma del sostituto procuratore Paola Guglielmi. Durante la perquisizione i militari hanno potuto constatare che quanto avveniva dentro e fuori il perimetro della masseria era sotto stretto controllo dei residenti e poteva essere visionato da ogni stanza, compresa la camera da letto, tanto dal proprietario quanto dalle abitazioni limitrofe di alcuni parenti. Durante la perquisizione uno degli arrestati ha tentato invano di disfarsi della sostanza stupefacente provando a gettarla nel water. Un tentativo andato a vuoto grazie all'intervento repentino dei carabinieri che hanno interrotto il flusso degli scarichi idrici riuscendo, in questo modo, a recuperare la droga. Concluse le perquisizioni domiciliari e le operazioni di sequestro della sostanza stupefacente per i due arrestati si sono aperte le porte del carcere di Borgo San Nicola.
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