Scu, droga, armi e frode fiscale: blitz all'alba. Sedici arresti: scacco al clan Politi / I nomi

Operazione filo di Arianna tra Lecce, Monteroni e Porto Cesareo

I carabinieri
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Lunedì 15 Maggio 2023, 07:31 - Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 06:59

Operazione "Filo di Arianna": sedici arresti nel Salento.

Alle prime luci dell'alba è partito a Lecce e nel Nord Salento un blitz dei carabinieri del Ros per eseguire un'ordinanza di custodia cautelare in carcere di 16 persone, indagati a vario titolo per i reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di droga, autoriciclaggio, intestazione fittizia di beni, detenzione eporto abusivo di armi e munizioni e frode fiscale, estorsione, rapina e trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita aggravati ex articolo 416 bis del codice penale. Il clan avrebbe operato a Monteroni, Lecce, Arnesano, San Pietro in Lama, Novoli, Leverano, Porto Cesareo e Veglie.

 

Operazione Filo di Arianna

Gli arresti, nell'ambito dell'operazione che è stata denominata "filo di Arianna", sono stati eseguiti in varie città salentine, tra Lecce, Monteroni e Porto Cesareo. Gli arrestati sono legati al clan Politi della Scu.

L'ordinanza è stata disposta dal gip Laura Liguori.

Il clan in contatto con la 'ndrangheta

Il clan Politi della Sacra Corona Unita attivo nel territorio di alcuni comuni della provincia di Lecce e nello stesso capoluogo si sarebbe riorganizzato dopo i colpi subiti dalle operazioni delle forze dell'ordine.

Il reggente, agli arresti domiciliari, avrebbe collegato l'organizzazione ai vertici della cosca di 'ndrangheta Mammoliti-Fischiante. Sono alcune delle evidenze emerse dalle indagini dei carabinieri del Ros (Raggruppamenti operativi speciali) del capoluogo salentino che oggi, con il supporto in fase esecutiva dei Comandi Provinciali di Lecce e Milano, del 6° Elinucleo di Bari, del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno e dello Squadrone Eliportato 'Cacciatori di Puglia'.

Dalle investigazioni è emersa appunto la riorganizzazione del clan mafioso conseguente all'operazione 'Labirinto' del Ros del 2018, nel cui ambito era stato arrestato anche il presunto capo Saulle Politi, 51 anni. Un riassetto favorito, secondo gli inquirenti, a partire dal 2019, dalla detenzione domiciliare di Gabriele Tarantino, 44 anni, che ne avrebbe assunto la reggenza, curando l'affiliazione di nuovi aderenti e la definizione delle strategie criminali. Inoltre sarebbero stati riorganizzati gli assetti interni e sarebbe stata costituita una cassa comune, dove confluivano i proventi illeciti che sarebbero stati utilizzati per il sostentamento degli affiliati detenuti e delle loro famiglie, nonché per finanziare le attività imprenditoriali riconducibili al clan. Tarantino avrebbe coltivato rapporti con i capi di altri clan federati alla Sacra Corona Unita e con i vertici della cosca di 'ndrangheta Mammoliti-Fischiante.

L'arresto in flagranza

Nel blitz di questa mattina è stato arrestato in flagranza Gerardo Civino, 44 anni, di Monteroni: si tratta di un finanziere in servizio al comando provinciale di Brindisi. Nell'ordinanza risulta indagato a piede libero. Tuttavia, questa mattina, durante la perquisizione nella sua casa di Monteroni, i carabinieri del Ros hanno trovato cinque chili di cocaina a conferma dell'ipotesi accusatoria secondo cui è il custode della droga del clan.

I nomi degli arrestati

Gli arrestati sono:

Gabriele Tarantino, 44 anni, di Campi Salentina; 

Ludovico Tarantino, 29 anni, di Monteroni;

Fernando Nocera, 68 anni, di Lecce; 

Raffaele Sperti, 44 anni, di Carmiano;

Manuele Sperti, 41 anni, di Magliano (frazione di Carmiano);

Antonio Giordano, 51 anni, di Monteroni; 

Pierpaolo Panarese, 40 anni, di Lecce;

Giacomo Pulli, 39 anni, di Monteroni;

Alessandro Ciminna, 38 anni, di Monteroni;

Marco Ciminna, 37 anni, di Monteroni;

Sandro Saponaro, 43 anni, di Carmiano;

Antonio Quarta, 38 anni, di Salice Salentino;

Cosimo Miggiano, 42 anni, di Muro Leccese;

Antonio Giordano, 51 anni, di Monteroni; 

Andrea Maniglia, 48 anni, di Monteroni; 

Francesco Alessandro Iacono, 40 anni, di Leverano.  

Gli indagati

Questo l'elenco degli indagati a piede libero: Danny Antonio Caramuscio, 32enne di Monteroni; Daniele Carrozzo, 51enne di Carmiano; Francesco Carrozzo, 37enne di Carmiano; Gerardo Civino, 44enne di Monteroni; Rosy Colelli, 45enne di Monteroni; Antonio D’Agostino (detto "Caramella"), 51enne di Monteroni; Gianluca Di Bella, 42enne di Monteroni; Bujar Doka (detto “Yari”), 58enne nato a Tirana e residente a Lequile; Sarah Fasiello, 36enne di Porto Cesareo; Vito Giancane (detto “Vito Fallocco”), 34enne di Monteroni; Alberto Giordano, 47enne di Monteroni; Alessandro Giordano, 37enne di Monteroni; Cosimo Lacitignola, 37enne di Monteroni; Fernando Leo, 36enne di Porto Cesareo; Pasquale Lombardi, 66enne di Pomezia; Sebastiano Mammoliti, 19enne di Bovalino (Reggio Calabria); Massimiliano Manfreda (detto “Tappo”), 45enne di Monteroni; Antonio Mazzotta (detto “Spermino”), 36enne di Monteroni; Klevis Mecaj, 38enne nato a Valona e residente a Surbo; Gioele Miglietta, 26enne di Monteroni; Giuseppe Paladini (detto “Pizzingrillo”), 56enne di Carmiano; Marco Pallara (detto “Nsitico”), 42enne di Monteroni; Giovanni Parlangeli, 41enne domiciliato a Magliano; Nicola Pinto, 35enne di Lecce; Francesco Politi (detto “Checco”), 45enne di Monteroni; Rosaria Quarta, 46enne di Monteroni; Ersilio Ramundo, 39enne di Copertino; Edmond Sako, 61enne nato a Valona e residente a Lecce; Andrea Saponaro, 31enne di Lecce; Paolo Spedicato (detto “Paolino”), 36enne di Monteroni; Carlo Zecca, 34enne di Lecce.

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