Domeniche senza treni, Jonio e Adriatico isolati: manca il personale

Domeniche senza treni, Jonio e Adriatico isolati: manca il personale
di Maurizio TARANTINO
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Venerdì 18 Maggio 2018, 10:47 - Ultimo aggiornamento: 10:52

Scatta l’allarme. «Manca il personale per potenziare i treni estivi per il mare». E le due coste - Adriatico e Jonio - con le loro “capitali” rischiano ancora una volta di restare isolate con l’estate ormai alle porte e le prenotazioni che, in queste settimane, stanno compiendo un vero e proprio balzo.
L’allarme arriva dopo l’ultimo incontro a Roma fra Trenitalia e Regione. Un vertice che avrebbe dovuto aprire la strada a un accordo e mettere nero su bianco l’ampliamento dei collegamenti ferroviari delle domeniche (e non solo) tra Lecce e le “capitali” del mare salentino - Gallipoli e Otranto - e che, invece, accende i riflettori sul nodo della mancanza di personale necessario a trasformare i buoni propositi in scelte operative. Le parole in fatti dopo le promesse arrivate nei mesi scorsi rispetto al fatto che non sarebbe più accaduto quello a cui abbiamo assistitito negli ultimi anni: un “balletto” di rimpalli - in questo caso fra la società che gestisce la rete ferroviaria e l’ente che rappresenta il territorio salentino in uno scenario più vasto.
«A Roma ci hanno fatto capire che, pur confermando la volontà di attivare i treni domenicali per le tratte turistiche nel Salento, bisogna fare i conti con la mancanza di personale specializzato Trenitalia». Le parole sono di Antonio Nunziante, assessore regionale ai Trasporti che in queste settimane ha tessuto le fila degli incontri con i vertici della società controllata dal ministero. È a lui confermare il problema. Quello che, dopo le prime interlocuzioni nate sotto i migliori auspici, rischia di diventare un ostacolo difficile da superare in tempi brevi con la stagione turistica che ha già mosso i suoi primi passi. Un nodo tutt’altro che facile da sbrogliare sul [/FIRMA]piatto della trattativa in corso tra Roma e Bari nella cornice della definizione del nuovo contratto destinato a toccare anche l’aspetto nevralgico del Salento.
Il lavoro dei tecnici, iniziato tra le due parti già da tempo, aveva fatto passi in avanti prima di arenarsi su questo punto specifico dovendo fare i conti con le difficoltà nate dopo l’assorbimento delle Ferrovie del Sud Est, da parte delle Ferrovie dello Stato. Tutto facile a parole: l’offerta turistica su ferro - potrebbe infatti rappresentare il trampolino di lancio per realizzare un sistema di trasferimenti efficaci e validi rimediando al vulnus più volte sottolineato da turisti stranieri, vacanzieri italiani e operatori del settore: la mancanza di collegamenti durante i giorni festivi, in particolare la domenica, per i turisti che affollano il territorio e per i salentini desiderosi di poter raggiungere in maniera più comoda e spensierata i tanti lidi del Salento.
Un’offerta monca quella delle Ferrovie Sud Est “chiuse” proprio nel giorno più attrattivo per l’offerta turistica e che non ha mancato di scatenare polemiche feroci soprattutto negli ultimi due anni. Prima nel 2016 con i collegamenti ferroviari domenicali avviati solo a stagione inoltrata. E poi lo scorso anno - il 2017, in pieno agosto e con i turisti abbondantemente già sulle spiagge - con l’iniziativa decisa dalla Regione di aggiungere altre linee di autobus oltre a quelle già previste per “Salento In Bus” nell’impossibilità di potenziare i collegamenti in treno.
E qui si torna ai motivi del ritardo sull’asse Roma-Bari. «Con il nuovo gestore, cioè Trenitalia, è cambiato tutto - aggiunge l’assessore regionale Nunziante - e abbiamo deciso di chiedere il potenziamento dei servizi estivi in maniera consistente. È ovvio che le difficoltà non sono poche e non siamo in grado di dire se quanto verrà messo in campo, sarà un’offerta a 360 gradi, ma ci andremo molto vicini. Dobbiamo anche cercare di non accavallare i collegamenti su gomma con quelli su ferro, in modo da poter presentare un servizio completo».
I problemi, come si diceva, nascono dalla mancanza di personale dopo la raffica di pensionamenti o di trasferimenti dovuti proprio al subentro della nuova società. «Dalle notizie che abbiamo avuto da Roma nel corso dell’ultimo incontro il numero di operatori attualmente in organico a Sud Est - aggiunge lo stesso l’assessore regionale Nunziante - è insufficiente e le Ferrovie dello Stato devono avere il tempo per formare le nuove professionalità».
L’obiettivo, in ogni caso, è cercare di soddisfare le richieste della Regione Puglia, ma non prima di aver spiegato che la situazione precedente non permette di avere grandissimi margini di manovra. In sostanza, fanno sapere da Roma, il dissesto di Ferrovie Sud Est salvate dall’assorbimento del gestore nazionale non ha creato problemi solo dal punto di vista economico, ma anche strutturale, a partire dalla linea, dai convogli e quindi anche per il personale.
La volontà da parte dell’azienda è quella di arrivare, al nuovo cambio orario coincidente con la prima metà di giugno con una proposta definitiva. O, almeno, questo continuano a far sapere da Trenitalia cercando di evitare pessimismi di sorta rispetto agli obiettivi da raggiungere.
Qualche novità, d’altra parte, è arrivata nelle ultime settimane e il riferimento è alla prenotazione unica Trenitalia-Fse che permette di selezionare un biglietto unico anche per raggiungere le più piccole località del Salento. Si possono acquistare online i biglietti con l’intero percorso ed è compreso anche il costo dei ticket dei treni regionali per raggiungere le piccole località una volta arrivati alla stazione di Lecce. Ma, appunto, è un altro il vero auspicio per il territorio: la possibilità che, con il nuovo accordo Trenitalia-Regione, possa essere cancellato l’asterisco di avviso: chi arriva la domenica dovrà, nel 99% dei casi, aspettare il giorno dopo per i cambi con i treni regionali. O, peggio, con i bus.

 

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