Dl xylella, ok della Camera. Scontro nel M5s sugli espianti

Xylella
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di Maria Claudia MINERVA
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Giovedì 18 Aprile 2019, 08:26 - Ultimo aggiornamento: 10:44
Con 275 voti a favore su 400 presenti (125 astenuti), l'Aula della Camera ha approvato le Disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi e di sostegno alle imprese agroalimentari colpite da eventi atmosferici avversi di carattere eccezionale». Il disegno di legge, che ora passa all'esame del Senato, è composto da 12 articoli e contiene misure di contrasto e di sostegno alla xylella fastidiosa, che prevedono, tra i punti più importanti, gli espianti, ora più facili, grazie alle deroghe sui vincoli ambientali; la copertura integrale o parziale degli interessi sui mutui bancari contratti dalle imprese del settore nel 2018; ma soprattutto i fondi per i ristori. Infatti, ai 100 milioni per il 2019 approvati dalla Conferenza Stato Regioni di cui 48 dal Cipe e il resto a carico del Psr pugliese, si aggiunge un fondo per realizzare un Piano straordinario per la rigenerazione olivicola del Salento che dispone di 150 milioni per il 2020 e 150 per il 2021.
Un decreto, quello licenziato ieri dai deputati, che in Aula non ha avuto vita facile, giacché nel corso della discussione ha registrato forti spaccature nella maggioranza. Clima incandescente e scintille soprattutto nel Movimento Cinque Stelle tra la parlamentare Sara Cunial, appoggiata a dalla deputata salentina Veronica Giannone, e il direttivo. Casus belli? L'approvazione dell'articolo 8, che liberalizza gli abbattimenti espianti, in deroga ai diversi vincoli ambientali e paesaggisti. La deputata pentastellata martedì scorso non solo aveva votato contro il provvedimento, ma era stata l'autrice di alcune affermazioni non gradite al resto dei suoi colleghi, costate l'avvio della procedura di espulsione nei suoi confronti da parte del direttivo dei Cinque stelle. «Le parole pronunciate in Aula dalla deputata Cunial sono gravissime. Basta, la misura è colma» aveva infatti sbottato il capogruppo dei Cinque stelle alla Camera Francesco D'Uva, spiegando le ragioni che avevano portato il direttivo ad avviare la procedura di espulsione nei confronti della parlamentare. Il riferimento, aveva chiarito D'Uva, era a quanto affermato alla Camera durante la discussione del decreto da Cunial, la quale «nell'esprimere la sua contrarietà al provvedimento sull'agricoltura, ha detto che favoriamo le agromafie. E questo è inaccettabile». Ma secondo il presidente dei deputati grillini «da tempo Cunial mostrava segni di insofferenza» non coordinandosi con il resto del gruppo.
C'è da dire che già all'indomani dell'approvazione in Commissione agricoltura degli 84 emendamenti, tra cui appunto quello sulla sburocratizzazione degli abbattimenti, la deputata aveva annunciato battaglia in Aula dichiarando «incostituzionale il Piano contro la xylella contenuto nel decreto emergenze», perché «prevede azioni che bypassano i diritti dei cittadini in deroga a Costituzione, leggi nazionali e regionali a tutela della salute, dell'ambiente e del paesaggio, della proprietà privata e delle libertà personali». Poi, l'altra sera, l'affermazione sulle agromafie aveva fatto traboccare il vaso, spingendo il direttivo a valutare la decisione di espulsione della parlamentare, che però ha ricevuto l'appoggio della deputata salentina Giannone, intervenuta per prendere le difesa della collega e a sua volta schierandosi contro la decisione avviata dal suo movimento. «Gli emendamenti presentati da Cunial li ho sottoscritti e votati anche io insieme a Gloria Vizzini e Davide Galantino» aveva dichiarato l'onorevole pugliese in riferimento alla discussione sull'articolo 8 del cosiddetto decreto agricoltura. «Insieme ai miei colleghi diciamo no! No all'articolo 8 del decreto emergenze. No al cambio di rotta. Potremmo citarne a decine, se non a centinaia, di dichiarazioni, atti parlamentari, o depositati in Regione, dal Movimento in questi anni. Potremmo parlare del sostegno al Popolo degli Ulivi... È una delle tante battaglie che mi hanno portato ad amare e sostenere il Movimento 5 Stelle, che amo e sostengo tutt'ora. E proprio per questo io dico no». Dello stesso tenore il post su Facebook, in cui Giannone aveva espresso il suo sostegno agli emendamenti incriminati, criticando l'atteggiamento della maggioranza.
Ma sugli espianti l'Ue tiene la barra dritta, come hanno ribadito gli ispettori della Dg Sante Ue nella due giorni pugliese. Martedì pomeriggio, prima di ripartire avevano detto chiaro e tondo che «le piante infette devono essere rimosse immediatamente, perché bisogna bloccare l'avanzamento del contagio».
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