Vicini in discoteca, distanziati al ristorante e al mare. Rivolta degli imprenditori: «Noi penalizzati, dal 15 luglio liberi tutti». E in pista mancano i “controllori”

Vicini in discoteca, distanziati al ristorante e al mare. Rivolta degli imprenditori: «Noi penalizzati, dal 15 luglio liberi tutti». E in pista mancano i “controllori”
di Maddalena MONGIò
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Martedì 23 Giugno 2020, 08:50 - Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 07:57

Rischio contagi e divertimento: gli assembramenti e le piste da ballo con il gomito a gomito fanno rabbia a chi si sente ingabbiato nella morsa del distanziamento sociale (ristoratori e gestori dei lidi, in prima fila), ma intanto la Regione Puglia ha scelto per le discoteche la strada del rischio calcolato, forte del basso numero di contagi. L'opposizione non ci sta e parla di ordinanze che hanno diviso gli imprenditori tra «figli e figliastri».

Sotto accusa finisce l'ordinanza che ha permesso la riapertura delle discoteche non prevedendo la presenza di addetti alla sorveglianza che garantiscano il distanziamento sociale.
Presenza che, invece, è prevista dal documento frutto della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in cui si legge: «Prevedere un numero di addetti alla sorveglianza del rispetto del distanziamento interpersonale adeguato rispetto alla capienza del locale, come sopra stabilita. A tal fine si promuove l'utilizzo di contapersone per monitorare gli accessi». Una prescrizione recepita, ad esempio, da Emilia Romagna, Liguria e Lazio.

È l'argomento clou dell'estate al tempo del Covid, caratterizzata dalla diffusa percezione che l'uscita dal tunnel sia ormai cosa acclarata, accompagnata dagli assembramenti in discoteca, nelle strada della movida, all'ingresso di ristoranti e pizzerie in voga. Ma al liberi tutti che distingue i comportamenti individuali fanno da contraltare le misure di prevenzione che per alcuni sono più stringenti che per altri. Vicini sulla pista da ballo, ma distanti al ristorante o nei lidi per poi stare appassionatamente insieme nelle spiagge libere. Gli imprenditori gridano il liberi tutti dal 15 luglio, sostenuti dai consiglieri regionali Cristian Casili del M5S e Luigi Manca di Fratelli d'Italia.

La paura non ferma la voglia di ballare: assembramenti in pista e niente mascherine
«Estate e controlli, in spiaggia e in discoteca le task force e i reparti speciali dei carabinieri. Contro gli assembramenti persuasione e sanzioni»

Parte a testa bassa, Manca. «Siamo di fronte ad un ognuno fa da sé, che riguarda soprattutto la classe amministrativa nazionale e regionale abilitata a dettare le regole a colpi di DPCM, ordinanze e linee guide redatte da decine di task force e tavoli tecnici, che mi auguro, e questo lo affermo con cognizione di causa e da medico puntualizza Manca non ci porti nel tunnel di polemiche e scaricabarile, nella sciagurata ipotesi, mi auguro non accada, di un ritorno del contagio da SarsCov2. Ormai è un libera tutti, inutile nascondersi dietro un dito. Se ripartenza ci deve essere, quindi, che lo sia per tutti alle stesse condizioni. Faccio alcuni esempi. Party ed aperitivi riaperti, movida che esplode nelle piazze delle città, discoteche già operative in alcune regioni tra cui la magnifica Puglia da fiaba fantasy del presidente Michele Emiliano, spiagge libere affollate e senza controlli, calcio professionistico operativo, luna park e spettacoli viaggianti al lavoro nelle piazze seppur senza festa, cinema e teatri attivi ma con grandi restrizioni. Al palo ed ancora fermi invece continua Manca i concerti live, i balli di contatto e le scuole che li praticano. Ferme totalmente le feste patronali ed i riti religiosi pubblici, cuore motore di città e paesi di Puglia, stoppati anche gli sport amatoriali e dilettantistici, per non dire dei locali al chiuso costretti a regole ferree».

E Casili rincara: «Dopo i video circolati nel fine settimana, Emiliano deve fare qualcosa per potenziare i controlli.

La sua ordinanza sembra dettata più da motivi elettorali che da altro. Nessuno vuole impedire che la stagione turistica riparta al meglio, ma vorrei ricordare che da un presidente di Regione si esige massima responsabilità, soprattutto in questa fase così delicata, che non dovrebbe esporci a possibili contagi nella fase autunnale. Occorre anche essere coerenti con i protocolli adottati per non fare figli e figliastri, scontentando alcune categorie che non hanno mai totalmente alzato le proprie saracinesche. Se da un lato ristoratori, albergatori, pub, locali, bar, sono tenuti a utilizzare una serie di adempimenti stringenti di sanificazione e distanziamento per la tutela degli avventori, dall'altro non possiamo assistere a provvedimenti molto leggeri che favoriscono assembramenti irresponsabili».

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