Disabile denuncia: «Costretta a lasciare il mio posto durante il concerto»

Disabile denuncia: «Costretta a lasciare il mio posto durante il concerto»
di Maria Antonietta QUINTANA
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Giovedì 8 Agosto 2019, 08:43 - Ultimo aggiornamento: 13:17
Una disabile è stata costretta a lasciare il posto regolarmente acquistato per il concerto di Michele Zarrillo, a Taurisano. E a «invitare gentilmente» a spostarsi è stato il sindaco Raffaele Stasi, che avrebbe motivato la richiesta spiegando che quel posto in prima fila andava liberato «per ragioni di sicurezza». Peccato poi che la giovane sia stata relegata in un posto dal quale era particolarmente disagevole seguire il concerto. L'episodio risale al 4 agosto scorso, data dello spettacolo organizzato in piazza Unita d'Italia. Il cantante non è ancora sul palco e il concerto non è ancora iniziato, la giovane in carrozzina arriva in anticipo e si posiziona in prima fila, posto assegnatole nelle settimane precedenti. Trascorrono pochi minuti quando anche il sindaco Stasi raggiunge la sua postazione in prima fila e invita la ragazza a spostarsi dal posto appena occupato, insieme al suo accompagnatore, per raggiungere un'area dedicata agli ospiti in carrozzina. Entrambi vengono fatti accomodare ai margini del palco dal quale la vista è ostacolata dalla struttura in ferro e dall'attrezzatura tecnica.

«Il mio amico chiede spiegazioni al sindaco - racconta la giovane attraverso la pagina Facebook La città di Taurisano - e mi sento rispondere che per motivi di sicurezza siamo stati spostati, nel frattempo alcune ragazze dello staff hanno provveduto a sostituire i numeri dei posti assegnati alle sedute in prima fila così che non corrispondessero più a quelli assegnati a noi inizialmente».
A poco sono valsi i biglietti, regolarmente acquistati, e il pass disabili. Sull'episodio non ha voluto rilasciare alcun commento il sindaco Stasi, il quale ha solo confermato di aver «gentilmente invitato la ragazza a raggiungere la zona adibita solo per ragioni di sicurezza». Versione confermata anche dal comitato Festa Patronale di Santo Stefano che con un comunicato ha fatto sapere che «la persona disabile inizialmente occupava una postazione dove non era presente alcuna via di fuga in caso di necessità e non venivano così rispettate le norme di sicurezza in caso di emergenza. Per tale motivo è stata gentilmente invitata a spostarsi nell'area riservata ai disabili, dove in ottemperanza alle normative vigenti, era presente un varco dedicato per l'accesso ed un eventuale deflusso in caso di emergenza».

Diversa l'opinione della giovane e del suo accompagnatore, ai quali sono bastati pochi istanti per valutare che l'area non rispondeva alle caratteristiche riportate e la conferma arriva quando, ormai amareggiata e delusa, sceglie di lasciare la piazza e rientrare a casa. «Tutta questa sicurezza non l'ho mica vista - riporta - dato che per uscire avrò perso almeno 10 minuti per oltrepassare le transenne arancioni in plastica». Sulla questione numerini, invece, il comitato festa spiega: «Tutto ciò è accaduto a causa di un disguido dell'ultimo momento, con la tipografia a cui era stata commissionata la stampa della numerazione. Numerazione diversa rispetto a quella delle sedie messe in commercio che andavano da 1 a 60, mentre le file del settore giallo da 1 a 100. Si precisa che la numerazione del settore giallo è la stessa da 7 anni».

Il caso sembra non essere stato l'unico della serata. I presenti, infatti, riferiscono di un secondo ragazzo che al suo arrivo non ha potuto prendere posto nella prima fila assegnata perché le sedute erano già occupate dalle autorità. Per lui l'esito della serata è stato per fortuna positivo, ma solo grazie all'accortezza di una delle spettatrici che ha ceduto il proprio posto in prima fila.
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