Differenziata sotto la soglia, scatta l'ecotassa per 61 Comuni. Scontro politico a Lecce. L'elenco dei “bocciati”

Differenziata sotto la soglia, scatta l'ecotassa per 61 Comuni. Scontro politico a Lecce. L'elenco dei “bocciati”
di Maurizio TARANTINO
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Venerdì 21 Maggio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 22:15

Differenziata sotto il 65% e per 61 Comuni della provincia di Lecce scatta l’ecotassa. Il provvedimento, emesso dal dirigente della Regione (settore Ecologia), rischia di trasformarsi in una mazzata per le numerose amministrazioni in affanno a causa della mancanza di liquidità. Quasi due terzi dei Comuni salentini saranno chiamati a pagare un’addizionale - il 20% in più - sul tributo di conferimento in discarica: una quota pari a 6,196 euro a tonnellata che si aggiunge alla imposta massima fissata in 30,98 euro. 

IL GRAFICO: ecotassa per sito_21091913.pdf

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Ma entriamo nel dettaglio. Sono 40 i centri che non sono riusciti a migliorare il loro apporto alla selezione dei rifiuti restando sotto il parametro del 65% di differenziata. Altri 16 Comuni non hanno inviato la documentazione, mentre per 6 Comuni non è stato possibile validare le cifre comunicate al sito regionale: in entrambi i casi, secondo le normative della Regione, “punibili” con l’ecotassa. Ora toccherà agli uffici comunali cercare di barcamenarsi tra i vari artifici contabili per evitare un aggravio dei costi che si può tradurre, se non si trovano alternative, nell’aumento della Tari che già colpisce pesantemente il Salento a causa della mancanza di impianti di compostaggio. Tra i Comuni più popolosi c’è Lecce che si è fermata al 61,63%, ma anche Tricase con il 40,19% di conferimento sul totale. Una situazione, quest’ultima, conforme all’intera Ato 8 di cui fanno parte 9 Comuni del Capo di Leuca. Nell’elenco anche Casarano che è riuscito a differenziare solo il 44,71%. Situazione negativa anche nell’Aro 10 dove Acquarica-Presicce, Ugento e Taurisano non vanno oltre un risicato 34%. Nell’Aro 11 Gallipoli e gli altri hanno ottenuto i risultati sperati: solo Melissano (non validabile) e Racale (64,79) restano fuori. Esemplare la condotta di Galatina (Aro 5) che registra un notevole 76,61% e Corigliano d’Otranto (65,08%).

Maglie, invece, supera il 66%.

Caso Lecce, il centrodestra attacca: "Stangata Tari in arrivo"

 

È già scontro politico a Lecce dove la differenziata, in un anno, è calata dal 62,41% al 61,63%. Criticità segnalata dai consiglieri di opposizione Andrea Pasquino e Andrea Guido che hanno protocollato un’interpellanza per il Consiglio Comunale. «Si preparino i leccesi -avvertono- ad una nuova stangata con la prossima Tari. Per 5 anni di fila, durante la precedente amministrazione di centrodestra, con una raccolta differenziata appena partita e che nei primi tempi procedeva a singhiozzo, con un’evasione della Tari molto più diffusa rispetto a oggi, con una maggiore carenza di impianti e disservizi diffusi causati dalla Regione, l’obiettivo è stato sempre raggiunto». I due consiglieri sottolineano, invece, che dall’insediamento del sindaco Carlo Salvemini, è già la seconda volta che la città non rientra negli standard di raccolta utili «nonostante il quinto d’obbligo e i quattro milioni in più sul bilancio giustificati con il miglioramento del capitolato. Gli amministratori, nonostante gli sforzi resi dagli uffici, hanno fatto sprofondare Lecce nella stessa situazione in cui si trovavano anni fa città come Foggia storicamente fanalino di coda della Puglia». 

L'assessore replica: "Solo allarmismo"

 


Un quadro che l’assessore comunale all’Ambiente, Angela Valli, non vede così fosco: «Un calo dello 0,78% ampiamente preventivato, dato il maggiore utilizzo nell’anno della pandemia di materiali usa e getta, la chiusura delle attività di ristorazione, grandi produttori di umido, principale componente della raccolta differenziata, e il regime speciale di raccolta e smaltimento garantito nel corso dell’anno a migliaia famiglie in quarantena, i cui rifiuti sono stati per il periodo di isolamento trattati come indifferenziato». Al contrario, per la Valli, il dato conferma la tenuta del sistema e non avrà ripercussioni sulle tariffe Tari: «Sia per le numerose pronunce della giustizia amministrativa sul tema che vedono da anni i Comuni impugnare in maniera vincente l’applicazione della penalità sia perché Lecce non ha mai raggiunto la soglia del 65% di differenziata. Anche perchè il Piano economico finanziario della Tari 2021 è ancora in via di validazione da parte di Ager, e quindi paventare aumenti della bolletta Tari è un esercizio di puro allarmismo. Negli anni di governo del centrodestra, eravamo, nel 2014, al 16,94%, nel 2015 al 22%, e nel 2016 la percentuale massima di raccolta differenziata raggiunta dalla città è stata del 37%».

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