«Differenze superate per il bene di Lecce
È ora di dire basta a clientele e favori»

«Differenze superate per il bene di Lecce È ora di dire basta a clientele e favori»
di Paola ANCORA
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Domenica 18 Giugno 2017, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 15:33

Per me questo è un passaggio storico. Non accade spesso che due persone, con alle spalle percorsi diversi, si uniscano per costruire insieme un progetto per la città, per tenerla unita, renderla migliore, superando gli steccati ideologici che, personalmente, considero da sempre cose del passato». È tutta qui la scelta di Alessandro Delli Noci: sosterrà Carlo Salvemini al ballottaggio. «Convintamente e con tutta la mia squadra» precisa.
Delli Noci, nel centrodestra questo accordo è stato già salutato come un inciucio. Lo è?
«Queste sono dichiarazioni strumentali a difendere gli interessi di qualcuno. Il nostro non è un inciucio, ma un progetto per rendere Lecce migliore. La mia è stata una scelta di coerenza, rispetto al percorso che abbiamo avviato. Abbiamo criticato in maniera decisa il modello amministrativo del centrodestra, non i suoi valori, abbiamo parlato solo di città. Ed è sul modello amministrativo da costruire a Lecce che, con Carlo, ci siamo ritrovati».
Nel corso della conferenza stampa di ieri lei ha detto che «se si parla di legalità, questa città non ha mai toccato un punto più basso». Lei è stato assessore della Giunta uscente. Ci dice quali motivi la spingono a fare questa dichiarazione?
«Vorrei solo ricordare a tutti il recente post del consigliere di maggioranza Ripa, che non è stato rieletto e ha “avvisato” che presenterà “il conto agli pseudoparenti abbondantemente biondati negli anni”. Là dove “biondati” starebbe per favoriti. Quelle parole, dirette ed espresse nella pubblica piazza, sono la rappresentazione plastica di come il Comune sia stato gestito su un sistema evidente e strutturato di favori, di opportunità per pochi e mai per tutti. In questo sistema se non hai un amico, non vai da nessuna parte e i diritti dei cittadini sono passati sempre come favori. Anche per questo sono andato via. Quel sistema clientelare, dentro e fuori il palazzo, non mi appartiene».
Fin qui la sua scelta. Non è detto però - lo dice chiaramente Giliberti - che i suoi elettori di centrodestra la condividano, non crede? Carlo Salvemini è uomo di sinistra.
«A Giliberti questa sortita deve averla suggerita qualcuno, perché lui è stato cinque anni fuori e il mio elettorato nemmeno lo conosce. Poi insisto: le quasi novemila persone che mi hanno sostenuto lo hanno fatto perché sono stanche di questo modo di amministrare la città e mi hanno riconosciuto una forza politica nuova, che vuole cambiare le cose puntando su innovazione, partecipazione, trasparenza e legalità. E, aggiungo, vuole farlo con coraggio e senso di responsabilità. Per questo sosterremo Salvemini».
 
In questo modo lei, in caso di vittoria del centrosinistra, sarà vicesindaco. La accusano di aver venduto un’idea per poche poltrone. Cosa ribatte?
«Primo: Carlo mi ha proposto di fare il vicesindaco, ma la mia ambizione è semplicemente quella di costruire una città più giusta. Prova ne sia che, con questo apparentamento, noi perdiamo un consigliere, rivelando così quale importanza politica rivesta, per noi, l’accordo sottoscritto con Salvemini. Secondo. L’apparentamento è figlio di un percorso di partecipazione con la base, con chi mi ha sostenuto e mi sostiene. I cittadini sono stati protagonisti, non sudditi come invece è abituato a pensare il centrodestra. Terzo e ultimo: agli indignados che si sono scatenati in queste ore, vorrei chiedere perché non sentano la necessità di spendere una sola parola per un assessore uscente, indagato per reati gravi contro la Pubblica amministrazione e interdetto dai pubblici uffici, i cui voti sono stati determinanti perché il centrodestra riuscisse a superare la soglia del 50%. Tema, quest’ultimo, del quale parleremo comunque dopo il 25 giugno».
Il suo appello al voto.
«Ai miei sostenitori al primo turno, chiedo fiducia. Sono garante politico di questo accordo con Salvemini: costruiremo insieme il progetto per una Lecce migliore. Ai cittadini, dico: liberatevi delle catene, affrancatevi dalla sudditanza politica e dal giogo dei favoritismi e andate a votare per noi, per Salvemini sindaco. Noi lo sosterremo. E con coraggio andremo a vincere, con il sorriso».
 

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