Messuti contro tutti: «Con me sarebbe andata diversamente. Con Emiliano alle Regionali? Ci sto pensando»

Messuti contro tutti: «Con me sarebbe andata diversamente. Con Emiliano alle Regionali? Ci sto pensando»
di Paola COLACI
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Giovedì 30 Maggio 2019, 08:11
Avvocato Gaetano Messuti, veniamo subito al punto: perché il centrodestra è stato sconfitto in maniera così netta alle amministrative?
«Il risultato delle urne è stato molto al di sotto delle nostre aspettative. In campagna elettorale non ci siamo accorti di quello che stava accadendo. Reputo, comunque, che questa sconfitta sia datata e parta dal 2005. Da quando, cioè, il centrodestra ha perso il governo della Regione Puglia».
E cosa centra la sconfitta di Raffaele Fitto alla regionali di 14 anni fa con la debacle del centrodestra leccese della scorsa domenica?
«La storia ci insegna che quando c'è una buona guida politica e amministrativa a livello regionale, i risultati in termini positivi si raccolgono su tutti i territori. Tale è stato sino al 2005, Raffaele Fitto che era presidente della Regione e leader sui territori e tale è oggi il governatore Michele Emiliano. Diamo a Cesare quel che è di Cesare e riconosciamo i meriti. Dopo la sconfitta di Fitto alle regionali, a catena e nel corso degli anni il centrodestra ha perso Province e Comuni. L'unico fortino rimasto era Lecce ma ora anche la città è persa. È venuta a mancare, quindi, la guida di un leader in grado di svolgere un ruolo di sintesi tra le componenti della coalizione e di superare i personalismi che hanno frammentato l'elettorato e hanno scatenato una guerra tra bande interna. Un'occasione che il centrosinistra, con il suo leader Emiliano, non si è fatto sfuggire».
In realtà, c'è chi imputa la sconfitta di Saverio Congedo e del centrodestra alla spaccatura con Adriana Poli Bortone e alla corsa in solitaria della senatrice. La pensa anche lei così?
«A proposito della senatrice preciso: personalmente non mi sono mai opposto alla sua candidatura. Così come non mi sono mai opposto alle altre proposte. I numeri, tuttavia, parlano chiaro e rimarcano i meriti che ha avuto Michele Emiliano in questa campagna elettorale. Il centrodestra in coalizione ha incassato il 33% delle preferenze e Poli Bortone da sola il 10%: sommando le percentuali saremmo giunti al 43% e comunque non ce l'avremmo fatta. E del 51% dei consensi di Salvemini, inoltre, il solo 10% lo ha portato a casa Emiliano. Ed è stata la sua presenza leaderistica a fare la differenza».
Sta dicendo che il vero vincitore morale di queste amministrative a Lecce è il governatore Emiliano?
«È così. Dico che Emiliano ha costruito una lista assieme al suo Capo di Gabinetto che è stata determinante per la vittoria del centrosinistra in città. Ed è chiaro che il consenso si espande partendo dalla Regione Puglia».
Lei prima ha parlato di mancanza di una leadership nel centrodestra e di necessità di fare sintesi su un progetto nuovo provando. Di quale progetto parla?
«Sentire Civico ha rappresentato un modello innovativo in questa campagna elettorale. Questo centrodestra ha urgenza di ricostruirsi e di puntare proprio su forze nuove. E se coloro che sino a questo momento sono stati protagonisti non comprendono che fare un passo indietro e costruire una leadership partendo proprio da proposte innovative, credo proprio che da qui a breve il centrodestra è destinato a sparire completamente dalla scena politica della città».
Ma il famoso atto notarile siglato con Congedo e i partiti della coalizione dopo le Primarie per la spartizione degli assessorati che cos'ha di così innovativo?
«E perché, quando si cerca di costruire e fare sintesi all'interno di una coalizione, al di là dei programmi, di che cosa pensate che si parli? E ancora, ritenete che Carlo Salvemini e Alessandro Delli Noci nel siglare il famoso ticket si siano parlati telepaticamente?».
Messuti dica la verità: crede che con lei candidato sindaco il centrodestra avrebbe potuto arrivare al ballottaggio o, addirittura, vincere le amministrative?
«Non lo so. Lo chieda ad Antonio Rotundo».
E cosa centra l'onorevole del Pd?
«Non credo di violare nessun segreto di Stato se faccio riferimento a un messaggio che mi mandò Rotundo, ammettendo di aver timore dell'ipotesi una mia candidatura a sindaco».
A proposito di candidature, il prossimo anno è scenderà in campo da candidato al Consiglio regionale?
«Con buona probabilità sì. Sto valutando».
E se a proporgliela fosse proprio Emiliano?
«Sinceramente vorrei tanto continuare a spendermi nella costruzione di un nuovo centrodestra. Valuteremo assieme a Sentire Civico comunque quali sino le reali intenzioni di questa coalizione. Se non dovesse esserci, comunque, alcun passo in avanti è chiaro che prenderemo le nostre decisioni».
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