Le Comunali dei “grandi assenti”, guardando già alle Regionali: ecco chi sarà in campo e chi no

Una scheda elettorale
Una scheda elettorale
di Francesca SOZZO
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Mercoledì 24 Aprile 2019, 07:48 - Ultimo aggiornamento: 14:01
Saranno le amministrative dei grandi assenti, quelle del prossimo 26 maggio a Lecce. Consiglieri, capigruppo ed ex assessori che non faranno parte della partita. Questione di scelte (o di impossibilità). Certo qualcuno farà un po' da regista delle liste in campo, ma il nome sulla scheda elettorale non lo si potrà scrivere.

Non si candiderà l'ex sindaco di Lecce dal doppio mandato Paolo Perrone (oggi in Fratelli d'Italia). Lo ha annunciato lui stesso a gennaio scorso dopo lo scioglimento del Consiglio comunale a seguito della presentazione delle firme dei 17 consiglieri di centrodestra (figli dell'anatra zoppa) o dopo le dimissioni dell'ex sindaco Carlo Salvemini (fate voi): «Non mi candiderò nemmeno come consigliere comunale. Per due ragioni - aveva annunciato - La prima è per lasciare spazio al rinnovamento e ai giovani. La seconda perché ho impegni imprenditoriali. Non dico che lascerò la politica», se dovesse capitare un'altra opportunità, insomma, saprà coglierla al volo.

La prima scadenza politica utile è proprio quella delle Regionali. Così i suoi 1434 voti - presi nel 2017 - dovrebbero essere utilizzati a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Saverio Congedo. Perrone infatti sta lavorando ad una sua lista civica Lecce città del Mondo e si sta già preparando per ottenere una buona performance.

Deve ancora sciogliere la riserva sulla sua candidatura l'ex assessore ai Lavori Pubblici ed ex vicesindaco della giunta Perrone, Gaetano Messuti oggi leader di Sentire Civico. L'ex consigliere - 1211 voti nel 2017 - è in pausa di riflessione: tutto dipenderà da una serie di incastri e non necessariamente politici. Sebbene c'è chi lo dia già proiettato nella campagna elettorale per le regionali del 2020. E a proposito di pausa di riflessione e di ex vice sindaco, anche Carmen Tessitore (fittiana da 664 voti nel 2017), già vice di Perrone e oggi alla guida - seppur non formalmente - dell'associazione Nuovo Umanesimo, è in pausa di riflessione. In attesa di capire se candidarsi o meno ha scelto la strada del silenzio «conseguente - aveva dichiarato - al desolante scenario in cui si trova ancora oggi il centrodestra leccese».

Nei giorni scorsi i bene informati hanno parlato di un possibile passaggio di Tessitore in quota Udc (mai formalizzato) che significava andare ad appoggiare, in questa tornata elettorale, Carlo Salvemini chiudendo i rapporti con Raffaele Fitto e il centrodestra. In queste ore invece Tassitore sarebbe più vicina al movimento civico di Messuti nelle cui mani resta però una patata bollente: se dovesse candidarsi Tessitore, qualcuno (Oronzino Tramacere, dicono i bene informati) sarebbe già pronto a ritirare i propri candidati inseriti nella lista di Sentire Civico. Si vedrà.

È alle prese con la lista di Forza Italia l'ex capogruppo Paride Mazzotta che ha deciso di non candidarsi in prima persona alle prossime Comunali mettendo a disposizione della lista del partito azzurro i suoi 825 voti (quelli presi nel 2017). Una prova generale la sua in vista delle regionali del 2020. Non è escluso che guardi a Bari, ma al momento non vi è certezza, anche Pierpaolo Signore (374 voti nel 2017) ex consigliere comunale e attuale coordinatore provinciale del partito di Giorgia Meloni. Signore ha deciso di fare un passo indietro a favore di alcuni militanti vicini al coordinatore che aspirano a diventare consiglieri comunali.

E non faranno parte della partita - dopo le vicende giudiziarie - nemmeno gli ex consiglieri e già assessori Attilio Monosi e Luca Pasqualini. Assente - non candidato - ma alla guida di cinque liste e con già la nomina in tasca di vice sindaco se dovesse vincere Salvemini, è Alessandro Delli Noci. Sguardo a Bari - e probabile assessorato nella giunta Emiliano bis - l'ex vice sindaco che nelle scorse amministrative si è presentato come candidato a Palazzo Carafa porta con sé - a supporto di Salvemini - un tesoretto di 8900 voti pari ad una percentuale del 17%.

Non si candiderà - e il motivo al momento non è noto - il consigliere del Partito Democratico Lorenzo Ria, già presidente della Provincia. Voci di corridoio a Palazzo Carafa vorrebbero il consigliere troppo distante dal modo di amministrare di Carlo Salvemini con il quale - non solo pubblicamente - è andato in contrasto su alcune scelte (non ultima quella del pre dissesto del Comune di Lecce). Tant'è. Lorenzo Ria (269 voti nel 2017) starà a guardare dalla sua Taviano la competizione elettorale del prossimo 26 maggio.

Non parteciperà alle prossime elezioni - anche lui dopo le vicende giudiziarie - nemmeno Antonio Torricelli uno dei più longevi consiglieri comunali a Palazzo Carafa. Sarà forse la prima volta in quarant'anni che l'ex vice presidente del consiglio comunale, esperto in conti - in sede di approvazione di Bilancio non c'era voce che non conoscesse - non parteciperà alle elezioni comunali.

Intanto è conto alla rovescia: il 27 aprile sarà il termine ultimo per consegnare le liste elettorali composte da 32 aspiranti consiglieri - il minimo per un Comune come Lecce è di 21 candidati - Ma da settimane ormai la campagna elettorale è già entrata nel vivo.
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