Detenuto da oltre tre mesi, l'ex calciatore Miccoli chiede la scarcerazione

Detenuto da oltre tre mesi, l'ex calciatore Miccoli chiede la scarcerazione
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Giovedì 3 Marzo 2022, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 19:57

A distanza di oltre tre mesi dal suo ingresso in carcere per la condanna divenuta definitiva a 3 anni e 3 mesi di reclusione con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso, Fabrizio Miccoli chiede di lasciare il carcere per scontare la pena ai lavori socialmente utili. L’ex calciatore di Lecce, Palermo, Juventus e Benfica ha presentato un’istanza al Tribunale di sorveglianza di Rovigo tramite l’avvocato Antonio Savoia, città dove ha sede il carcere dove si è consegnato lo scorso novembre quando è divenuta definitiva la condanna tre anni e sei mesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso.

La vicenda che portò alla condanna

La vicenda risale ormai a oltre 10 anni fa: secondo la Procura di Palermo, Miccoli chiese a Mauro Lauricella (anche lui in carcere per scontare una pena definitiva), figlio del boss della Kalsa e suo grande amico, di recuperare ventimila euro che l’imprenditore Andrea Graffagnini doveva al’ex fisioterapista del Palermo Giorgio Gasparini.

E Lauricella si attivò con metodi mafiosi. L’ex calciatore non negò mai la circostanza ma respinse l’ipotesi che fosse stata un’estorsione spiegando di essersi rivolto a Lauricella in quanto amico e non perché, essendo figlio di un boss, avrebbe potuto risolvere la questione dei soldi.

Le intercettazioni e le scuse

All’inizio la stessa Procura chiese infatti l’archiviazione dell’inchiesta che però portò successivamente ad altri esiti. In alcune intercettazioni telefoniche raccolte nel corso delle indagini, Miccoli e Lauricella in auto avrebbero offeso la memoria del magistrato Giovanni Falcone assassinato da Cosa Nostra nella strage di Capaci. “Quel fango di Falcone”. 

L'abbraccio di Cosmi

A nulla, in tutti questi anni, sono servite le scuse pubbliche di Miccoli e la stessa richiesta di scarcerazione si scontra con il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso che normalmente sarebbe ostativo per le misure alternative al carcere.  Nelle scorse ore di lui ha parlato anche l'ex mister Serse Cosmi che gli ha mandato un abbraccio per "la situazione allucinante che sta vivendo". Ora si aspetta che venga fissata l'udienza. 

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