Il derby di Gallipoli: cuori giallorossi combattuti e la rivalità si accende. Parlano i protagonisti

Credit Ph Coribello
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di Rita DE BERNART
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Venerdì 25 Febbraio 2022, 10:07 - Ultimo aggiornamento: 13:50

Così è passata la domenica... Sulla pelle ci rimane il sale del mare, cantava Pierangelo Bertoli nella sua Sera di Gallipoli. E nell'aria rimane invece l'eco dei cori inneggianti ad undici leoni che, nel campo sportivo a pochi passi più in là dalla spiaggia, si giocano i tre punti sotto un azzurro cielo. Così, da oltre un secolo, trascorrono le domeniche di molti tifosi gallipolini del magico Gallo. Una passione, quella per il calcio, che qui ha un fervore così spinto da divenire, spesso, una questione di principio. Fino a sdoppiarsi. Come accade da circa due anni con due squadre a contendersi il supporto dei tifosi e di tutta la Gallipoli calcistica.

Derby speciali ma non per tutti

Anche se, per dirla tutta, le squadre sono addirittura tre: in Eccellenza, Promozione e Terza categoria. Un fatto non nuovo che oggi, però, apre scenari inaspettati. All'orizzonte si profila il derby cittadino. La prossima domenica infatti l'Asd Città di Gallipoli nella trasferta di Avetrana potrebbe conquistare la matematica promozione in Eccellenza. E si aprirà un'altra partita. Per chi tifare? Dubbio comune; ma la frangia più calda degli ultras, la curva sud storicamente, non ha dubbi. Non ci sarà nessun derby: per loro esiste un'unica sola squadra, il Città di Gallipoli. Non parlano ufficialmente, soprattutto dopo gli episodi di domenica scorsa in cui sono finiti sotto accusa per uno striscione e un coro discutibili rivolti alla presidente del Gallipoli Football 1909. Ma i fatti sono noti, il Gallipoli Football gioca senza il sostegno della tifoseria organizzata.

 

Nulla in particolare contro la presidente Vella, secondo le voci ufficiose che corrono in ambienti a loro vicini; la rottura invece sarebbe con altri componenti della società.

I fatti risalgono a qualche anno fa, quando dopo la mitica cavalcata verso la serie B e il successivo fallimento di quella matricola, è iniziato il declino, nonostante gli sforzi di alcuni imprenditori locali. E terra e polvere che tira vento, e poi magari piove. E piove sempre sul bagnato. Il punto di rottura quattro anni fa: il rientro di un atleta non gradito alla curva sud, per essersi macchiato della colpa, imperdonabile per il codice ultras, di aver abbandonato la nave che affonda. Da lì un'escalation di contrasti tra società e tifoseria. E il disamore. E gli spalti deserti. Fino alla nascita, due anni fa, di una nuova squadra, quella dei fratelli Carrozza. Grandi risultati e ritrovato entusiasmo. Il resto è cronaca degli ultimi mesi.

La rivalità

E d'altra parte la città, dopo aver visto la gloria, ha il palato fine, dicono alcuni illustri sostenitori. «Quando una comunità è abituata ai grandi palcoscenici commenta Biagio Palumbo, avvocato, tifoso e storico cronista del Gallipoli calcio per diverse testate fino agli anni 80 - si disamora appena mancano i risultati. Ed è ciò che è accaduto alla Gallipoli Football 1909 che si è ritrovata all'inizio a giocare senza pubblico. Poi con la nascita della seconda squadra i tifosi della curva hanno scelto l'altro fronte. Personalmente al momento seguo entrambe le squadre, la rivalità è calcistica e non per la città. Ma sarebbe auspicabile concentrare gli sforzi su un'unica squadra più forte. A livello cittadino, per Gallipoli, è assurdo ci siano due squadre che militano nella stessa categoria».

L'ultimo derby risale al 1968-69 tra Juventus Club Gallipoli e Intrepida Gallipoli. In tanti in città, pur avendo intimamente una preferenza, vorrebbero una squadra unica e competitiva. «Il tifoso verace commenta il notaio Roberto Vinci, anche lui tifoso e in passato cronista anche per Quotidiano - sta da entrambe le parti. Il cuore è sempre giallorosso. Certo, a livello societario, pur riconoscendo gli sforzi e l'impegno di entrambi, sarebbe preferibile che le risorse fossero concentrate per un'unica squadra con obiettivi più ambiziosi. Sono certo che sarebbe il desiderio anche di grandi tifosi come il nostro compianto Francesco Errico. Alla fine però ciò che conta è tifare per i nostri colori».

Insomma non siamo Milano, Roma o Torino. L'ideale per tutti sarebbe lavorare per obiettivi condivisi e allargati. Anche per il ritorno di altri settori. «Io tifo per il Città di Gallipoli commenta Caterina Fiore, ex calciatrice e atleta gallipolina-. È normale avvicinarsi di più ad una squadra piuttosto che ad un'altra. Ogni tanto mi torna la voglia di occuparmi di calcio e di dare una mano. Mi piacerebbe riportare a Gallipoli il calcio femminile, creare le condizioni perché anche le donne possano allenarsi e giocare con i servizi adeguati. Sarebbe bello se si unissero gli sforzi per creare una realtà unica che possa comprendere più settori, da quello femminile alla prima squadra e con grandi ambizioni. Mi auguri che si abbassino i toni per trovare un dialogo. Personalmente posso dire di aver dato il meglio quando ho avuto dalla mia il supporto e il calore del pubblico».


Se la città ambisce ad una unica grande squadra, però, non sembrano esserci i presupposti perché le due società possano, almeno al momento, trovare un punto di incontro. «Ho creato questa realtà spiega il presidente del Città di Gallipoli, Vincenzo Carrozza- per amore della mia città. Per fare del bene come sono abituato a fare e non per stare contro qualcuno. Non esiste al momento la possibilità di fusione perché noi abbiamo obiettivi precisi. Siamo l'unica società che ha conquistato l'Eccellenza sul campo e presto faremo un altro bellissimo regalo alla città. Un vessillo che tornerà nelle mani dei gallipolini». Qualche spiraglio in più sulla latro fronte.

«In passato racconta la presidente Paola Vella- abbiamo proposto una fusione ma ci è arrivato un diniego secco. Ci siamo sempre messi a disposizione dell'altra società ma non parliamo la stessa lingua». Insomma, il prossimo anno ci sarà da fare una scelta. A partire dal primo cittadino, che non si espone sulla sua personale simpatia. «Apprezziamo gli sforzi delle due società dice il sindaco Stefano Minerva, tifoso ed ex calciatore delle giovanili .-E faccio i complimenti alla squadra dei fratelli Carrozza per i grandi risultati e la prossima promozione. Ci siamo sempre messi a disposizione di entrambe e le abbiamo sostenute anche con la presenza al campo. Sarebbe auspicabile concentrare tutte le risorse ma se così non sarà l'anno prossimo sarà derby». E bisognerà scegliere. «Quando si presenterà l'occasione vedremo come andrà a finire», conclude.
 

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