Decine di furti in chiese, scuole e abitazioni: ladro “tradito” da un frammento di impronta digitale

Decine di furti in chiese, scuole e abitazioni: ladro “tradito” da un frammento di impronta digitale
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Giovedì 8 Agosto 2019, 12:23 - Ultimo aggiornamento: 12:28

Gli agenti del Commissariato di Gallipoli hanno arrestato, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare, un 47enne gallipolino, Salvatore Piro, perché ritenuto responsabile, in concorso con altre persone, del maxi furto al “Centro Scommesse Sisal Match Point” di Gallipoli.

Le indagini di polizia giudiziaria e di polizia scientifica, meticolosamente svolte dai poliziotti gallipolini nell’arco di circa 5 mesi, a partire dalla notte tra il 4 ed il 5 gennaio scorso, hanno portato ad incastrare il capo di una banda di ladri che ha creato un forte allarme sociale nella città di Gallipoli. Almeno 16 sono stati i furti, alcuni dei quali tentati, e che sono stati denunciati dalle vittime del reato, senza tener conto di quelli di cui non si ha traccia per mancata
denuncia da parte delle persone offese.

I furti hanno interessato 5 abitazioni, 4 chiese, 2 centri scommesse, 2 istituti scolastici, 1 villaggio turistico, 1 rivenditore di tabacchi ed 1 distributore automatico di bevande. Una vera e propria escalation di furti aggravati perché commessi con violenza sulle cose, con volto travisato ed in concorso con tre o più persone.

Nella notte tra il 4 ed il 5 gennaio 2019 la banda di ladri scardina la serratura di una saracinesca, rompe un vetro di un pozzo luce, si cala con una fune annodata all’interno di un immobile, pratica un foro molto ampio nel muro del palazzo adiacente a quello del centro scommesse “Sisal Match Point” vi si introduce all’interno e asporta, con l’utilizzo di arnesi da scasso, una cassaforte contenente la somma di circa 15.000 euro portandola via con un carrello sollevatore a due ruote.

L’attività investigativa è stata complessa perché la banda ha sempre agito con particolare attenzione in tutti i singoli
movimenti compiuti, senza mai lasciare tracce ed arnesi da scasso sui luoghi dei delitti. Tutti i piani criminosi sono stati pianificati nei minimi particolari senza esitare nella violenza sulle cose e dimostrando così anche una particolare conoscenza degli ambienti trafugati e delle zone limitrofe utilizzate come vie di fuga. Il bottino comprendeva un po’ di tutto: dagli ori al denaro in contanti, dall’argenteria ai computer, sino addirittura anche a riguardare attrezzatura da lavoro (trapani, chiavi da officina, ecc.) e oltre 50 litri di olio d’oliva.

Il riscontro investigativo si è basato fondamentalmente su un frammento di impronte digitali che uno dei malviventi ha impresso sul vetro all’atto dell’effrazione. Tale rilievo dattiloscopico, effettuato dagli operatori della Polizia Scientifica del Commissariato di Gallipoli, è stato determinante nella svolta delle indagini e grazie all’attività di comparazione delle impronte digitali eseguita è stato possibile individuare l’autore del furto. 

Le indagini di polizia giudiziaria, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Maria Vallefuoco, hanno portato all’arresto in carcere, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Lecce, del 47enne gallipolino che risponde del reato di furto aggravato commesso con violenza sulle cose, con volto
travisato ed in concorso di tre o più persone.

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