“Decesso nell'esplosione del negozio per frodare l'assicurazione”: tutto prescritto

Un'immagine della sera del 2 agosto 2011 in via Imbriani, a Lecce
Un'immagine della sera del 2 agosto 2011 in via Imbriani, a Lecce
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Sabato 18 Dicembre 2021, 08:21 - Ultimo aggiornamento: 17:56

La prescrizione cancella le condanne per l'esplosione del negozio "Sogni" della sera  della sera del 2 agosto del 2011, a Lecce, nella centrale via Imbriani. Esplosione che causò la morte  di Michele De Matteis, 32 anni, ed il danneggiamento di negozi, studi professionali e case di quella palazzina. Confermati invece i risarcimenti dei danni.

Intervenuta prescrizione

Con la sentenza della sezione unica penale della Corte d'Appello di Lecce (presidente Vincenzo Scardia) il trascorrere del tempo ha annullato la condanna di primo grado inferta a ll'’imprenditore Giampiero Schipa, 53 anni, di Lecce, difeso dall'avvocato Giancarlo Dei Lazzaretti. Gli erano stati inferti cinque anni e cinque mesi di reclusione per frode all’assicurazione, incendio doloso e morte di De Matteis come conseguenza di quei reat, dalla sentenza del 14 marzo 2017 del giudice della prima sezione penale Maddalena Torelli.
In primo grado era stato assolto il nuovo acquirente di “Sogni”, Gennaro De Angelis, 67 anni, di Taranto, dall’accusa di aver causato il decesso del ragazzo che cosparse di benzina il seminterrato del negozio e che saltò in aria appena azionò l’accendino a causa dell’ambiente saturatosi con i vapori: “per non aver commesso il fatto”, stabilì la sentenza.

Il commerciante fui invece condannato per la frode e per l’incendio, poiché era intestata a lui, come nuovo gestore, la polizza assicurativa del negozio “Sogni” ammontante a 300mila euro.: quattro anni e quattro mesi.

Ora anche De Angelis è stato assolto per intervenuta prescrizione, difeso dall'avvocato Amilcare Tana. Dieci anni il tempo trascorso dai fatti che crearono allarme per la deflagrazione, le fiamme e le persone intrappolate nella palazzina della via centrale del capoluogo del Salento.

Risarcimenti

Confermati invece i risarcimenti, ossia le statuizioni civili. De Angelis e Schipa erano stati anche condannati al risarcimento dei danni in sede civile, nonché a versare una provvisionale e le spese processuali agli abitanti, ai professionisti ed ai commercianti con casa o studio o negozio danneggiati dall’esplosione: Leonardo Mizzi ed Isabella Micaglio 15mila euro di provvisionale e 3.700 euro di spese legali), Luciana Di Lecce (30mila e 3.400 euro), Maria Carone di Alpa srl (30mila e 2.900 euro), Allianz spa compagnia con la quale era assicurato il negozio (1.500 euro e 3.200 euro), Mister Jam (50mila e 2.900 euro) l’avvocato Michele Palazzo (2.000 euro e 3.420), infine Ennio De Leo, Giuliana Colella e Massimiliano De Leo  (50mila e 6.800 euro). Sono rappresentati, fra gli altri, dagli avvocati Silvio Caroli (per Allianz aveva chiesto un milione di euro di risarcimento danni), Massimo Manfreda, Cristian Gnoni, Giuseppe Gravili, Cosimo Ruppi e Filippo Orlando.

I due imputati, con una terza persona assolta in primo grado, erano arrestati il 9 marzo del 2012, nel corso delle indagini condotte dai poliziotti della Squadra mobile con il contributo della sezione antifrode dell’Allianz: l’informativa consegnata al pubblico ministero Cataldi descrisse dettagliatamente i ruoli di De Angelis e di Schipa nella stipula della polizza.

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