De Cagna, il "re" delle luminarie: «Preoccupato per la mia azienda»

De Cagna, il "re" delle luminarie: «Preoccupato per la mia azienda»
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Lunedì 24 Febbraio 2020, 13:29
«Preoccupato per la mia attività, si rischia di buttare in aria anni di sacrifici. Difficile programmare il futuro». È lo sfogo di Giuseppe De Cagna. L’imprenditore della storica azienda di luminarie di Maglie, in passato scelta da Palazzo Carafa per abbellire la città in occasione di alcune festività, affida ai social le preoccupazioni per gli effetti collaterali del coronavirus sull’economia della propria attività. 
A pesare, in questi giorni, è soprattutto l’incertezza, anche a seguito dello stop alle manifestazioni pubbliche imposto da numerose amministrazioni per contenere la diffusione del virus.

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Sto pensando che il corona virus sta influenzando il mondo intero, rallentando o fermando le attività, ed io personalmente sono preoccupato, per la nostra di attività, in quanto nel processo lavorativo, quotidiano, iniziamo a trovare impedimenti un po’ dappertutto ed e difficile programmare il futuro a breve tempo e medio termine, perché possiamo progettare programmare tutto ciò che vogliamo, ma all'atto pratico si iniziano a trovare impedimenti di ogni genere – scrive l’imprenditore sulla sua pagina Facebook -. Quindi credo che sarà il caso di iniziare a riflettere cosa fare per l'immediato futuro, perché qua si rischia davvero grosso di buttare in aria anni di sacrifici, quindi si deve cercare di far qualcosa per proteggere tutto ciò, se c'è anche una piccola possibilità di farlo, questo, credo che comporterà scelte dolorose».
In passato, l’azienda salentina ha lavorato anche in numerose città europee e internazionali come Valencia, Ginevra, Bruxelles, Tokyo, Seul, Hong Kong e Gerusalemme.
«Il nostro lavoro porta a riunire tantissime persone, e se già annullano gli eventi sportivi, non oso immaginare le manifestazioni dove c'è assembramento di gente – ha concluso -. Spero tanto che non sia così, ma la realtà dei fatti è questa, dovevo partire per dei sopralluoghi, ma mi e stato imposto lo stop, quindi».
 
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