«Fondamentale», l'Ue torna a spingere su Tap. Lezzi: «Abbiamo le idee chiare, stiamo studiando i costi e i benefici». Emiliano, intanto, chiede un altro approdo

«Fondamentale», l'Ue torna a spingere su Tap. Lezzi: «Abbiamo le idee chiare, stiamo studiando i costi e i benefici». Emiliano, intanto, chiede un altro approdo
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Sabato 8 Settembre 2018, 14:22 - Ultimo aggiornamento: 16:59
L’Europa torna a spingere su Tap. A Cernobbio, dove ha partecipato al Forum Ambrosetti, il Commissario europeo per il bilancio Gunther Oettinger è intervenuto sul gasdotto e sul Corridoio Sud del gas. «È fondamentale - ha detto Oettinger - abbassare il gap di prezzi con gli Usa e portare a termine il Tap e il Corridoio del Sud per portare risorse preziose in Europa». All’incontro ha partecipato anche l’ex vicepresidente della Bce Vitor Constancio e l’americana Susan Schwab, rappresentante per il commercio sotto l’amministrazione Bush, dal titolo.
E se l’Europa torna a spingere per la realizzazione del gasdotto il cui approdo è previsto a San Foca (Melendugno) il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, torna a parlare di Tap dopo le contestazioni rivolte a lei e al M5S. «Il Movimento 5 Stelle ha le idee abbastanza chiare su Tap, le ha sempre avute», ha detto la Lezzi stamani a margine della cerimonia di inaugurazione della Fiera del Levante di Bari. «Abbiamo fatto un contratto di Governo in cui con l’altra parte contraente abbiamo stabilito di fare un’analisi costi-benefici a cui sta lavorando Conte insieme a qualcun altro del Governo e, chiaramente, - ha detto Lezzi - prenderemo una decisione quanto prima sulla base di dati oggettivi. L’idea nostra non è cambiata».
Di Tap alla Fiera del Levante ha parlato anche il governatore Emiliano. «A noi il gasdotto Tap non piace, ma se proprio lo dobbiamo tenere - ha detto il presidente della Regione Puglia - è meglio fare meno danni possibili facendolo approdare dove il gas della dorsale Snam già esiste e non 50 chilometri più a sud, per poi costruire a spese degli italiani, il gasdotto on shore che lo riporti a Mesagne, come nella ammuina falsamente attribuita alla marina borbonica».
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