Accusato di intascare i soldi del ticket: a processo in abbreviato un impiegato del Centro prenotazioni visite dell'ospedale di Lecce

Accusato di intascare i soldi del ticket: a processo in abbreviato un impiegato del Centro prenotazioni visite dell'ospedale di Lecce
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Sabato 30 Gennaio 2021, 11:13 - Ultimo aggiornamento: 11:57

Anziché farli risultare come “incasso”, li avrebbe trattenuti per sé. Mettendosi in tasca circa 3.400 euro di denaro pagato dai cittadini per prenotare vari tipi di prestazioni sanitarie presso lo sportello Cup dell'ospedale “Fazzi” di Lecce, dove lavorava. Per questo, L.G., 39 anni, di Calimera e dipendente della SanitàService – la società che gestisce il servizio di prenotazione delle prestazione erogate dal servizio sanitario della Regione Puglia – è imputato con l’accusa di peculato commesso da incaricato di pubblico servizio e sarà giudicato in abbreviato. Lo ha stabilito il giudice per l'udienza preliminare Cinzia Vergine, nel corso dell'udienza durante la quale la Asl si è costituita parte civile con l'avvocato Alfredo Cacciapaglia. 

L'uomo era incaricato di registrare le prenotazioni richieste dai cittadini, ma secondo l'accusa il 24 giugno del 2017 si sarebbe appropriato delle somme pagate senza versarle all’Asl.

L'ammanco è stato scoperto un mese più tardi, quando il direttore generale della Asl di Lecce Rodolfo Rollo ha inoltrato una segnalazione ai carabinieri del Nas e all’amministratore unico di SanitàService per comunicare il mancato versamento da parte del dipendente dell’importo in contanti incassato quel giorno.

A quel punto sono scattate le indagini dei Nas, che hanno passato al setaccio i registri relativi ai ticket, ascoltato i dipendenti e i responsabili di Sanitàservice e della Asl, raccogliendo gli elementi a supporto della denuncia presentata da Rollo all'indomani della segnalazione dell'ammanco. Oggi il processo da lì partito compie un passo avanti, con la decisione del giudice Vergine di acconsentire al rito abbreviato, grazie al quale - se condannato - l'imputato, che è difeso dall'avvocato Massimo Gabrieli Tommasi, potrà godere dello sconto di un terzo della pena.

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