È salentina la prima assessora trans l'Italia

È salentina la prima assessora trans l'Italia
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Lunedì 25 Novembre 2019, 10:19 - Ultimo aggiornamento: 10:24
È una salentina la prima assessora trans d’Italia. Si tratta di Cristina Leo, 43enne di San Simone, frazione di Sannicola.
In punta di piedi, è entrata infatti a far parte della giunta M5S guidata da Monica Lozzi nel Municipio VII: delega alle politiche sociali e abitative.
Salentina, 43 anni, laureata in psicologia nel 2004 con una tesi sull'omofobia, e successivamente un master in politiche di genere, Cristina Leo è anche un ex attivista M5S: «Sono uscita quando il Movimento ha fatto l'accordo di governo con la Lega e non ci sono più rientrata».
Leo che si ispira «a Margherita Hack e a mia mamma», ha lavorato nell'azienda di famiglia (settore turismo) e per molti anni nel mondo dell'associazionismo Lgbt.

La minisindaca Monica Lozzi ha commentato così la sua scelta: «È la prima assessora trans? Non ci ho pensato, ho guardato alle sue competenze». 

«Ho aspettato un po', prima di dirlo pubblicamente - ha raccontato su Facebook Cristina Leo -, perché ho voluto che il pregiudizio, che purtroppo ancora esiste nei confronti delle persone LGBTI+, in generale, e delle persone trans, in particolare, non mi precedesse. Per me l'identità di genere è una caratteristica dell'individuo, importante, ma è la personalità e il carattere che definiscono ciò che siamo. Farò del mio meglio, per tutelare gli anziani, le persone con disabilità, le persone immigrate e tutte le persone con fragilità presenti nel territorio del Municipio VII, il mio impegno sarà indirizzato alla prevenzione e al contrasto della violenza sulle donne, della violenza di genere, e alla tutela delle persone LGBTI+ e di tutte le minoranze. Consapevole che i risultati raggiunti saranno sempre parte di un lavoro di squadra più ampio.  La tutela dei diritti umani, sociali e civili, deve essere percorsa in parallelo, le forzose contrapposizioni che molti politici hanno creato, hanno solo contribuito ad alimentare la guerra fra poveri».
« Nei giorni scorsi - ha proseguito - ho dedicato la mia nomina alle 369 persone trans uccise nel mondo nell'ultimo periodo di riferimento e alle oltre 60 donne uccise in Italia nell'ultimo anno. Un mio pensiero va alle donne cilene alle donne curde e a tutte le donne vittime di regimi patriarcali oppressivi».

 
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