Crediti formativi per i concorsi
caccia aperta a studenti e affari

Crediti formativi per i concorsi caccia aperta a studenti e affari
di Maddalena MONGIÒ
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Sabato 15 Luglio 2017, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 14:58
È caccia agli aspiranti insegnanti e ogni esca è buona per catturarli. È l’effetto domino scaturito dal decreto 59 dello scorso aprile, emanato dal Miur, che rivoluziona il reclutamento dei docenti per le scuole secondarie di primo e secondo grado, ossia medie e superiori. L’inghippo? Per accedere ai concorsi, gli aspiranti docenti, dovranno essere in possesso di 24 Crediti Formativi Universitari (Cfu).
Da qui si è scatenata la bagarre, ossia la corsa all’acchiappo anche perché la platea degli aspiranti docenti si è improvvisamente ringalluzzita all’idea che con il nuovo sistema ci saranno certezze di ingresso nel mondo della scuola e non si dovrà più fare la penosa penitenza attraverso graduatorie più o meno a esaurimento.
Tanti, davvero tanti, gli universitari salentini che hanno chiesto lumi al rettore di UniSalento, Vincenzo Zara, oltre ad aver affollato le assemblee sul tema organizzate dall’associazione Link. E il “mercato” prolifera su internet con promesse più o meno fantasiose. “Vuoi diventare insegnante?”, chiede una sorridente signora, con tanto di gessetto in mano, sulla home di un istituto di formazione collegato a un’università telematica. “Consegui i 24 Cfu in soli 2 giorni”, la risposta degna di un supereroe.
Per questo “miracolo” vengono chiesti 120 euro per l’iscrizione e 20 euro per ogni Cfu conseguito, quindi 480 euro in totale. Si tratta di corsi offerti da università telematiche o da enti di formazione accreditati dal Miur per erogare corsi professionalizzanti, ma da qui a dire che possano farlo anche per i Cfu, che sono propriamente crediti formativi universitari, è tutto da vedere.
Va detto che la macchina del come ti acchiappo l’aspirante prof è estremamente efficiente. Basta inviare il modulo con la richiesta di informazioni e nel giro di un quarto d’ora arriva una mail con tutte le indicazioni utili: piano di studi, costo, termini per l’iscrizione. Dopo una decina di minuti arriva la telefonata di una voce squillante che già nel tono fa sentire la convinzione che non c’è scampo: quel master si deve fare per cambiare la propria vita. «Dottoressa, ha chiesto informazioni?...»: comincia così il diluvio di parole utili a decantare le meraviglie del corso. Sembra quasi una bella favola: con 600/700 euro il problema del lavoro può essere risolto una volta per tutte. Certo si dovrà superare un concorso, ma intanto con una modica spesa si acquista il biglietto d’ingresso.
 
Questo il ragionamento fiume, difficile da interrompere per dire alla rampante venditrice che in realtà vuoi capire come facciano a proporre un piano di studi quando ancora non c’è il decreto del ministero e quando finalmente puoi spiattellare questo dubbio vieni liquidata con un “non le faccio perdere altro tempo”. E ci sono anche gli sconti. Un master online in Pedagogia proposto - tra le altre - come corso per conseguire i famosi 24 Cfu, costa 999 euro, ma alla fine si possono pagare 629 perché l’ente che lo eroga si giova di un parziale finanziamento europeo relativo a voucher formativi validi, però, sino al 31 luglio.
Occhio alla data. Perché il filo conduttore di tutte questo proposte, oltre a una certa omologazione del costo (non ci sono grandi differenze tra i vari corsi), è quello del fare presto: attività didattiche avviate già ad agosto, iscrizioni al più presto per avere il vantaggio dello sconto. Una gara di velocità che non si spiega con l’urgenza di partecipare al concorso visto che è in predicato per il 2018. E allora? Forse ci si vuole accaparrare i futuri prof prima che sia pubblicato il decreto del Miur che specifica i settori disciplinari? Chissà. Per il momento, a partire dal Miur, c’è un messaggio preciso «attendere il decreto ministeriale per non avere brutte sorprese».
Ma la macchina del come ti acchiappo il prof resiste e promette. Le sedi di esame? Nessun problema, afferma qualcuno: «Abbiamo tante richieste da Lecce che sicuramente avremo una sede d’esame anche lì». Sembra quasi Natale.
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