Photored a Lecce, l'amministrazione: «Distribuiti su incroci più pericolosi»

Uno dei photored installati in città
Uno dei photored installati in città
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Sabato 22 Maggio 2021, 18:00 - Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 19:39

Photored, si cambia. Lo annuncia l'assessore alla Polizia Locale di Lecce Sergio Signore accogliendo di fatto la proposta del capogruppo del Partito Democratico Antonio Rotundo. Una volta avviato il confronto sui risultati delle infrazioni rilevate da gennaio ad oggi e il funzionamento delle apparecchiature, dunque, i photored potrebbero essere spostati su altri incroci. 

L'assessore

«Come annunciato al momento dell’attivazione dei photored in dotazione al comando di Polizia Locale, l’amministrazione intende avviare un’analisi dei risultati ottenuti in termini di repressione dei comportamenti scorretti alla guida e di tutela della sicurezza stradale, valutando se mantenerli in funzione sugli stessi incroci finora monitorati o redistribuirli su altri incroci che presentano criticità o che sono stati teatro di incidenti gravi. Insieme alla commissione traffico presieduta da Ernesto Mola e ai consiglieri - spiega l'assessore Signore - avvieremo fin dalle prossime sedute un confronto costruttivo, teso a ispirare un utilizzo di questo fondamentale strumento che sia sempre più corrispondente alle esigenze di sicurezza dei cittadini. E potremo così verificare - come giustamente suggerito dal consigliere Rotundo - se la eccezionalità del dato di Via Monteroni è legata a responsabilità degli automobilisti oppure a ragioni oggettive, strutturali e di contesto dell'incrocio».

Le apparecchiature

Al momento, a Lecce, sono attive 12 fotocamere installate ai sei incroci cittadini: viale Rossini, via Merine, via Regina Elena; viale Giovanni Paolo II, via Pietro Cavoti, via Giovanni Stano; viale Ugo Foscolo, via Gaetano Argento, viale Giuseppe Grassi, via Lequile; viale Giuseppe Grassi, via Vecchia Carmiano; viale Giuseppe Grassi, via Massaia, via Monteroni. Sono gli incroci ritenuti pericolosi. Una scelta che ha fatto discutere la politica di Palazzo Carafa non solo per la scelta degli incroci - per alcuni consiglieri ce ne sono di più pericolosi - ma anche per le sanzioni elevate. I photored infatti non puniscono solo chi passa con il rosso ma anche quegli automobilisti che, nei pressi del semaforo, cambiano corsia troppo tardi per svoltare quando la striscia a terra è già continua, o prosegue diritto mentre è nella corsia destinata alla svolta. O, semplicemente, chi si immette sulla corsia sbagliata, magari per evitare la coda. Il cosiddetto cambio di corsia.

Il caso di via Monteroni

Proprio sul cambio di corsia, la scorsa settimana è nato il caso di via Monteroni (all'incrocio con viale Grassi). Da gennaio a marzo sono circa 150 verbali al giorno elevati per corsia “sbagliata”. E dal Pd il capogruppo Rotondo chiede di rivedere le misure: «All’incrocio con via Massaglia e via Monteroni dati clamorosi. Sospendere subito le notifiche o spostate le telecamere».
Si aggiorna così il numero delle multe da photored: nei primi 44 giorni dall’attivazione del nuovo sistema di rilevazione elettronica, dal comando della Polizia locale sono state accertate 7.917 infrazioni, suddivise in 1.052 verbali per passaggio con il rosso e 6.865 per errata canalizzazione di corsia. Tradotto: una media di circa 150 verbali al giorno. I dati si riferiscono al periodo tra il 19 gennaio e il 3 marzo scorsi - quelli successivi non sono ancora disponibili - e confermano la fortissima prevalenza di sanzioni per cambio di corsia rispetto a quelle per passaggio con il rosso (solo nel periodo dal 20 febbraio al 3 marzo sono state notificate 2.027 multe in 12 giorni).
E sono proprio le multe per “cambio di corsia” a far discutere.

Di nuovo. Secondo i dati resi noti da Rotundo, infatti, su 6.865 sanzioni per errata canalizzazione ben 6.626 (96,5%) si riferiscono all’incrocio di viale Grassi con via Massaglia e via Monteroni. Nello specifico 2.755 sanzioni all’incrocio con via Massaglia e 3.871 all’intersezione con via Monteroni (ci sono poi 239 multe tra viale Grassi e via Lequile). «Dati anomali e clamorosi», almeno secondo Rotundo. Che, poi, chiede ancora una volta chiarezza: «Credo sia doveroso, in presenza di questi numeri, approfondire le ragioni di un così elevato numero di sanzioni rilevate solo a quell’incrocio per verificare se la eccezionalità di questo dato è legata a responsabilità degli automobilisti oppure a ragioni oggettive, strutturali e di contesto dell’incrocio».


Il capogruppo Pd fa notare una “particolarità” all’incrocio tra viale Grassi e le altre strade che, a suo dire, determinerebbe un numero elevato di verbali: «Si tratta di un palese disallineamento tra la corsia per andare dritti e la corrispettiva corsia dell’altro lato dell’incrocio. Dalle fotografie, sia quella satellitare che quella reale, è ben visibile come questo disallineamento comporti che la linea retta per l’automobilista che voglia proseguire dritto non sia quella indicata dalla segnaletica, ma quella della svolta, comportando quindi all’automobilista di incappare automaticamente nella infrazione di errata canalizzazione».
Un “pasticcio” strutturale all’origine della pioggia di verbali, quindi. Rotundo chiede al Comune un passo indietro per evitare di multare ingiustamente i leccesi al volante: «Ritengo necessario intervenire con urgenza valutando l’opportunità da un lato di sospendere la notifica di nuove “sanzioni” e dall’altro di sanzionare solo il passaggio con il rosso considerate le cause strutturali che sono all’origine di quella che possiamo a ragione definire una vera e propria trappola per gli automobilisti oppure in alternativa spostare il photored da quell’incrocio».

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