«Rinvio? No grazie, paghiamo le tasse». Il ministro scrive all'azienda leccese e la elogia: «Voi, contribuenti solidali»

«Rinvio? No grazie, paghiamo le tasse». Il ministro scrive all'azienda leccese e la elogia: «Voi, contribuenti solidali»
di Valeria BLANCO
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Sabato 9 Gennaio 2021, 11:35 - Ultimo aggiornamento: 15:18

Nella sua lettera di ringraziamento, il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, li ha definiti contribuenti solidali. Si tratta di quelle aziende che a marzo scorso, in piena pandemia e con tutte le ombre sul futuro gettate dal primo lockdown, hanno deciso di non usufruire delle proroghe concesse dal governo ed hanno pagato le tasse alla scadenza prevista.


Il rinvio poteva riguardare l'Iva, le ritenute sui redditi di lavoro dipendente, le ritenute sulle addizionali comunali e regionali, i contributi previdenziali e assistenziali ed i premi Inail. Si poteva pagare tutto a settembre, invece alcune aziende - nell'elenco del ministero ce ne sono 293, ma altre hanno chiesto di non essere menzionate - hanno preferito farlo subito. Un gesto per contribuire alla ripresa del Paese nel momento forse più tragico degli ultimi decenni.


Così, tra le tante aziende che hanno voluto dare una mano al Governo - e che per questo a metà dicembre hanno ricevuto una menzione dal ministro Gualtieri - ce n'è anche una salentina: la Trabucco Sama srl con sede a Surbo, sul mercato da quarant'anni e oggi guidata da Emanuela Trabucco. «Abbiamo deciso - racconta Emanuela, che è anche dottore in Economia e commercio - di onorare i debiti nei confronti dello Stato maturati prima del covid, preferendo tenere i conti in ordine e anche contribuire allo sforzo del Paese in quel momento difficile». Emanuela ha preso il timone dell'azienda che produce articoli promozionali all'ingrosso e gadget e che prima di lei era stata guidata dai genitori. «Ma in quarant'anni - racconta ancora un po' emozionata - la soddisfazione più grande è stata aver ricevuto quella lettera di encomio del ministro».


«Davanti a questo nemico invisibile - ha scritto Gualtieri - il Paese si è presentato unito e solidale.

La sua società, insieme a molti italiani, ha scelto di pagare le tasse nonostante la sospensione dei termini, con generosità e senso di responsabilità. Il suo gesto e quello dei contribuenti solidali come lei ha aiutato concretamente lo Stato in un difficile momento. Anche con il suo contributo abbiamo potuto sostenere il nostro sistema sanitario e aiutare i lavoratori e le imprese a reggere l'impatto di una crisi durissima. Per questo sento il bisogno di esprimerle, a nome del Governo e di tutti gli italiani, il mio più sincero ringraziamento».


Stringere tra le mani quella lettera è stata un'emozione vera, una piccola gratificazione a fronte di tanti sacrifici,dopo una decisione - quella di rinunciare al rinvio dei pagamenti - coraggiosa, ma anche a fronte di piccole e grandi donazioni fatte in silenzio per aiutare il sistema sanitario nei giorni più duri della pandemia. Ma Emanuela non vuole tenere tutto il merito per sé. «Abbiamo passato anche noi momenti difficili - svela - perché le commesse si erano fortemente ridotte. Devo riconoscere che i miei 5 dipendenti e i miei figli, che lavorano con me, hanno davvero fatto un grande lavoro, hanno compreso le difficoltà dell'azienda e mi sono stati vicini. Insieme ce l'abbiamo fatta e adesso iniziamo a vedere la luce. Forse il peggio è passato».

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