Costi dei rifiuti non dovuti? Aperta un'inchiesta per truffa

Costi dei rifiuti non dovuti? Aperta un'inchiesta per truffa
di Erasmo MARINAZZO
3 Minuti di Lettura
Domenica 22 Novembre 2020, 10:13 - Ultimo aggiornamento: 10:28

Costi maggiorati e gestione irregolare dei rifiuti solidi a carico dei Comuni dell'Aro6? C'è un'inchiesta penale. Truffa aggravata, l'ipotesi di reato ravvisata dal pubblico ministero della Procura di Lecce, Maria Vallefuoco, per verificare la fondatezza dell'esposto presentato da Cosimo Piccione, sindaco di Sannicola e vicepresidente dell'Aro6, con l'avvocato Luigi Corvaglia. Il fascicolo resta contro ignoti in attesa di stabilire se è vero che i Comuni sopportino esborsi non dovuti, e nemmeno documentati, diversamente da quanto prevede dal piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani. Il nodo da sciogliere è questo: nell'impianto di smaltimento verrebbero conferiti i rifiuti di diversi Comuni, più o meno virtuosi. Quelli differenziati regolarmente, quelli in cui sarebbe ancora elevata la parte da recuperare e distinguere per tipologia di rifiuto e quelli che la differenziata ancora non la fanno. Con costi a carico anche dei Comuni virtuosi.


A queste conclusioni è giunto il sindaco-vicepresidente dell'Aro, la Procura sta facendo tutte le verifiche del caso per capire se è vero che ai Comuni virtuosi verrebbero chiesti costi non dovuti e sopportati per una gestione irregolare del rifiuto nella lavorazione dell'impianto di smaltimento.
La scelta e la necessità di rivolgersi all'autorità giudiziaria è stata resa pubblica dal sindaco-vicepresidente con un comunicato stampa: «Davanti a questa situazione di offuscata visione del ciclo e dei maggiori costi dei rifiuti a danno delle tasche dei miei cittadini e non solo, il sottoscritto per vederci chiaro, ha depositato nel mese di settembre per il tramite dei propri legali, una denuncia alla Procura della Repubblica, la quale mi auguro possa fare chiarezza su molti lati oscuri ed inquietanti sul ciclo dei rifiuti», l'ultimo passaggio della comunicazione. «È giunta l'ora che tutti i sindaci appartenenti in questo caso agli Aro soggetti a questa direttiva e che firmano ormai da molto tempo in modo metaforico cambiali in bianco (contratti incomprensibili e assurdi) senza certezza alcuna di continuità, di essere pragmatici e determinati, questo lo si deve ai nostri concittadini stremati, oltre al fatto che ciò determina anche dei piani finanziari incoerenti».


Dunque, l'inchiesta deve verificare se è vero che la procedura di biostabilizzazione non preveda una distinzione fra i rifiuti provenienti dai Comuni che effettuano la raccolta differenziata e dagli altri che non la fanno affatto o hanno percentuali di differenziano molto più alte. Sannicola, peraltro, risulta uno dei Comuni più virtuosi con una percentuale pari al 67,61 per cento.
Una disparità di trattamento - se di questo si tratta - che incide sulle tariffe e ostacola le politiche di sensibilizzazione dei cittadini a curare in modo scrupoloso la suddivisione dei rifiuti nelle diverse tipologie.

L'effetto è, in altre parole, una mancata riduzione della Tari pur se - paradossalmente - il Comune si è guadagnato la stelletta di virtuoso.


Al centro delle considerazioni del sindaco-vicepresidente, nonché dell'inchiesta penale, l'impianto di Poggiardo gestito dalla società Progetto Ambiente Bacino Lecce Due. Per capire se è vero che stia violando le disposizioni che regolano il ciclo dei rifiuti e che ciò ricadrebbe sulle tasche dei cittadini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA