«Mio padre si è ucciso perché era preoccupato di non riuscire a sostenere la situazione economica che vedeva peggiorare di giorno in giorno. La gestione del frantoio diventava sempre più complessa difficili a causa dei continui rincari e lui ha pensato di non avere alternative e di non potercela fare». È questa la drammatica verità raccontata da Fedora Negro, figlia di Cosimo Negro, un imprenditore agricolo di Morciano di Leuca che lo scorso 1 settembre si è tolto la vita impiccandosi nel luogo a cui era più legato: il suo frantoio.
Il racconto
«Alle 8.10 di quel maledetto giorno ha cercato su internet come fare ad uccidersi con un cavo elettrico.
«Mi ha lasciato un biglietto con qualche soldo»
«Mio padre mi ha lasciato un biglietto con scritto il mio nome, qualche soldo e il blocchetto degli assegni. È stato il suo lascito per me ma non servono i soldi se lui non c’è più», si commuove Fedora. «Mi sento di condividere questa storia personalissima perché l’allarme è sociale. Questo dramma che ha sconvolto la nostra famiglia rischia di essere il dramma di molte altre famiglie che ormai non riescono più a pagare le bollette e lavorare in modo dignitoso». E conclude: «Io ho sempre provato a tranquillizzarlo perché in qualche modo ce l’avremmo fatta e i soldi non mancavano ma lui puntualizzava sempre che il problema non era il denaro. Si sentiva umiliato e sconfitto perché stava vedendo morire quell’attività su cui aveva investito un’intera vita e che amava con tutto se stesso».