Il vescovo Seccia al cimitero per ricordare i defunti da corinavirus. Preghiera anche a Nardò

Carlo Salvemini e monsignor Michele Seccia al Cimitero
Carlo Salvemini e monsignor Michele Seccia al Cimitero
di Francesca SOZZO
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Venerdì 27 Marzo 2020, 11:35 - Ultimo aggiornamento: 15:16
La campane a lutto hanno suonato all'unanimità i tutte le chiese della diocesi di Lecce. La richiesta è del vescovo della città monsignor Michele Seccia che si è recato al cimitero di Lecce, chiuso alle visite in osservanza del decreto dello scorso 11 marzo, per pregare per tutti i «fratelli defunti della nostra diocesi e dell’Italia intera». Con lui anche il sindaco Carlo Salvemini e l'assessore alla Polizia Municipale Sergio Signore.

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«Siamo venuti qui al cimitero - ha detto Seccia -  per fare memoria di tutti i defunti e in modo particolare di tutte le persone che hanno concluso la propria esistenza terrena per il coronavirus.  Ed è qui che vogliamo ricordare coloro che hanno contratto virus mettendosi al servizio degli altri nell'esercizio della propria professione». Il pensiero del vescovo è per infemieri, assistenti agli anziani, ai medici, ai professionisti ma anche nei confronti di «coloro che hanno assisitito gli anziani contagiati nella casa di cura di Soleto».
«Tante sono le domande che si pongono alla mente di tutti noi - ha detto il vescovo - ma davanti ad imprevisti tutti siamo invitati a recuperare un senso autentico della nostra esistenza e del valore grande della speranza animata dalla carità. Carità - ha detto - che vuol dire solidarietà, portare pesi gli uni degli altri e allora non c’è più differenza né di sesso né di professione, né di categoria sociale. Ma tutti come creature e persone abbiamo questo dovere».
 
 
«La ringrazio per questo momento di ricordo per quanti sono morti in italia per colpa di un virus sconosciuto, imprevedibile e violento e quanti in questo ultimo mese ci hanno lasciato senza avere l’affetto dei propri cari», ha dichiarato Salvemini ricordando che a causa della pandemia sono sospesi anche i funerali. «Questo è un tempo che ci impone di essere distanti socialmente ma connessi spiritualmente. E questo è il senso della cerimonia di oggi per ribadire che l'amore degli uni verso gli altri è il più potente sistema immunitario di cui disponiamo». 

PREGHIERA ANCHE A NARDO'
Il sindaco di Nardò Pippi Mellone si è unito al momento di preghiera per le vittime dell’epidemia che si è tenuto questa mattina nel cimitero comunale. Il primo cittadino ha accettato l’invito di monsignor Fernando Filograna, vescovo della diocesi di Nardò Gallipoli, ad una iniziativa - il Venerdì della misericordia - che ha visto in preghiera oggi i vescovi italiani, al fine di «affidare alla misericordia del Padre tutti i defunti di questa pandemia, nonché esprimere anche in questo modo la vicinanza della Chiesa a quanti sono nel pianto e nel dolore». Il raccoglimento e la preghiera, che hanno visto insieme il vescovo, il sindaco e un gruppo di parroci e sacerdoti, sono stati rivolti alle vittime della pandemia, ma è stata anche l’occasione per onorare i defunti che in questi giorni non hanno il conforto del saluto di tante persone care a causa delle minuziose prescrizioni anti-contagio che vietano le celebrazioni di ogni tipo.
«Ho ringraziato il nostro vescovo per l’invito e per questo momento di conforto nel mezzo di giornate così complicate per tutti - sottolinea Pippi Mellone - e ancora più difficili per chi ha perso una persona cara. Peraltro, senza averla nemmeno potuta salutare, uno dei risvolti più tristi di questa emergenza. Ho molto apprezzato un passaggio della preghiera di Sua Eccellenza con una incoraggiante invocazione a San Gregorio, che da sempre intercede per la nostra comunità».
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