Effetto Covid sugli ombrelloni: rincari dal 10 al 20%, ma non per tutti

Effetto Covid sugli ombrelloni: rincari dal 10 al 20%, ma non per tutti
di Francesco DE PASCALIS
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Mercoledì 3 Giugno 2020, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 16:54

Primi scorci d'estate, prime tintarella e bagni post Covid 19. In tutto il Salento e, soprattutto, nelle capitali balneari: da Porto Cesareo a Otranto passando per Gallipoli e Ugento. E senza trascurare le marine leccesi che, da qualche anno a questa parte, stanno conoscenza una certa vitalità. Un 2 giugno che, complice il bel tempo, lascia ben sperare per l'industria dei lidi nonostante le aperture a rilento e a singhiozzo.

La cartina di tornasole è la voglia di ombrellone che, da qualche giorno a questa parte, è diventata caccia alle informazioni e, in molti casi, corsa alle prenotazioni. Perché c'è da recuperare il tempo perduto e perché l'ombrellone vuol dire, almeno sulla carta, più sicurezza. Primo effetto: i prezzi. Con i primi rincari (sostanziosi in alcuni casi, più limitati in altri) a macchia di leopardo nonostante i responsabili di categoria avessero invitato, qualche settimana fa, a tenere stabili le tariffe in particolare sul fronte degli abbonamenti settimanali, mensili o stagionali.

Primo screning: aumenti quantificabili tra il 10 ed il 20%. Differenze attribuibili - a dire dei gestori - per lo più all'aumento dei costi sopportati per le sanificazioni giornaliere delle strutture e degli spazi condivisi dai fruitori, per l'applicazione dei rigidi protocolli sanciti dall'ordinanza balneare e dai tavoli tecnici.

Porto Cesareo, ad esempio. Un quadro che si sta formando e che varia da lido a lido, con politiche dei prezzi diversificate a seconda delle esigenze della clientela. La riduzione degli ombrelloni dovuta all'aumento del distanziamento sociale ha prodotto una perdita di ombrelloni tra il 25 e il 35% rispetto agli anni scorsi. «Abbiamo optato per una politica dei prezzi diversificata - spiega Alessandro Grandioso dei lidi Dune e Tabù - lasciando invariato l'affitto giornaliero di ombrellone e lettini sia in bassa che in alta stagione. Un lieve aumento nell'ottica del 10-15% ha riguardato gli abbonati, soprattutto gli stagionali. C'è da dire che la nostra offerta di servizi è ampiamente migliorata grazie all'offerta di piattaforme ed apllicazioni multimediali che consentono prenotazioni e delivery di drink e food direttamente in spiaggia per evitare assembramenti ai bar».

Sulla stessa linea, sempre a Porto Cesareo, anche i lidi Orange Sun, Stella Maris, Okipa, Lido Max. I costi oscillano dai 1.700 ai 2.500 euro per gli abbonamenti stagionali (da giugno a settembre) per ombrellone, lettini, servizi di sanificazione, wifi, multimedia per info e consegna sotto la postazione prenotata. Il parcheggio resta escluso dall'offerta.

Ci sono poi anche stabilimenti e lidi che hanno optato per l'eliminazione degli abbonamenti mensili o stagionali, e che offrono solo l'affitto dell'ombrellone giornaliero. In questo caso è chiaro che la scelta è tutta di marketing, anche perché da un lato aumenta l'offerta di un posto in riva al mare per i bagnanti dall'altro consente all'imprenditore balneare di fare una politica di prezzi stratificata per file, servizi offerti e opzioni.

Le tariffe? Per l'affitto giornaliero si va da un minimo di 20 euro ad un massimo di 50 euro in bassa stagione, e da un minimo di 35 euro ad un massimo anche di 70-80 euro in alta stagione per un posto in prima fila con paglia esotica, bollicine, frutta e servizi vari. Su questa scelta sono già orientati sia il Togo Bay, sia il lido Baia di Porto Cesareo, sia la Conchiglia Azzurra: spiagge che per scelta aspirano ad un target di clientela alto a cui si offrono servizi che i titolari definiscono per modello attuativo top.

Dallo Jonio all'Adriatico. E qui spicca la politica dei prezzi dei balneari a San Cataldo, marina leccese che negli ultimi anni sta risalendo la china nelle preferenze dei bagnanti del capoluogo.

Tutti d'accordo gli stabilimenti, almeno secondo primi rilevamenti: prezzi fermi e invariati nonostante l'aumento di costi sostenuti proprio per incentivare un maggio flusso. Una scelta che, pare, stia dando i suoi fruttii. Con i primi lidi che, ad agosto, fanno già il tutto esaurito con gli abbonamenti.

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