La spesa fuori Comune? Salvemini: «Sì». Prefettura: «Specifiche ragioni che lo rendano necessario». Codacons: «No, vicino casa»

La spesa fuori Comune? Salvemini: «Sì». Prefettura: «Specifiche ragioni che lo rendano necessario». Codacons: «No, vicino casa»
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Sabato 9 Maggio 2020, 17:08 - Ultimo aggiornamento: 18:04
Continua a tenere banco l'affaire “spesa nei centri commerciali”. Il post del sindaco di Lecce Carlo Salvemini riapre l'argomento: “A chi fosse ancora interessato all’argomento - che tante inutili polemiche ha creato - segnalo che è uscita sulle FAQ del Governo la domanda che in tanti mi posero sin dal 27 aprile e alla quale mi incaricai di rispondere interpretando la “ratio” del provvedimento, secondo l’evoluzione dei diversi DPCM firmati nel tempo”, scrive il primo cittadino.

SALVEMINI
“Si comprende che la formulazione “di norma” rappresenta una raccomandazione e non un obbligo; che l’espressione “specifiche ragioni che lo rendano necessario” ne comprende più d’una e tutte valide. Quindi alla domanda“sindaco abito a Cavallino, posso fare la spesa a Lecce?” la risposta è: sì”, sostiene il primo cittadino.

PREFETTURA
La prefettura di Lecce, interpellata telefonicamente risponde con un testo in cui si evidenza il testo riportato dalla Faq del Ministero dell'Interno: “...di norma la spesa deve farsi in esercizi ragionevolmente prossimi alla propria abitazione, pur non essendo più previsto il territorio comunale quale limite territoriale degli spostamenti; un maggior allontanamento è consentito solo in presenza di specifiche ragioni che lo rendano necessario”.

CONSUMATORI
Sull'argomento interviene anche il Codacons che attende “la posizione ufficiale della prefettura di Lecce”. “Non volendo partecipare alle attuali polemiche politiche, il Codacons di Lecce ha elaborato “le istruzioni” per l’uso nella spesa agli ipermercati valide per adesso (alla luce delle informazioni di cui siamo in possesso) – scrivono Cristian Marchello e Piero Mongelli - L’ultimo DPCM, lungi dall’aver liberalizzato la possibilità di muoversi al di fuori della propria abitazione, ha lasciato inalterati tutti i divieti e le relative eccezioni: salute, lavoro, stato di necessità, specificando che la visita ai congiunti si considera come causa rientrante nello stato di necessità. Ha tuttavia eliminato il divieto assoluto di uscire dal proprio Comune, consentendo gli spostamenti, per i motivi appena detti, in ambito regionale”. Ciò premesso, aggiunge l'associazione dei consumatori: la chiave di lettura deve pertanto restare inalterata tra la prima e la seconda fase. La spesa rientra nello stato di necessità? Certamente è necessario fare la spesa, ma per farla non è (in linea generale necessario) recarsi fuori dal proprio Comune”, sempre perché il decreto “mantiene inalterate le limitazioni che vi erano prima, per cui nella scelta del luogo dove devo fare la spesa occorre che siano rispettati contestualmente due diversi parametri: lo spazio ed il tempo minori possibile”.

Le domande dunque:
1. Posso andare a fare la spesa agli ipermercati?
a. sì come in qualunque altro supermercato, mercato, salumeria, macelleria, fruttivendolo etc.

2. Posso andare a fare la spesa fuori dal mio comune
a. NO, per fare la spesa quotidiana o settimanale a meno che il negozio situato fuori dal mio comune non sia vicino a casa mia, consentendomi di fare la spesa nel minore tempo possibile, onde rispettare il parametro fondamentale di limitare al massimo la possibilità di contatto sociale.
b. SI, NEL CASO IN CUI VI SIA UNA SITUAZIONE DI SPECIFICA NECESSITA’ CHE LO GIUSTIFICHI.

3. Se sono di Lecce, la Polizia Municipale di Cavallino o quella di Surbo possono multarmi se mi trovano in giro nel loro territorio?
a. SI, salvo che non mi trovi in una delle cause che giustifichino l’uscita (Salute – Lavoro – Stato di necessità – visita ai congiunti – etc.).
In ogni caso, in questa fase, consigliamo a tutti i cittadini di adottare i comportamenti più prudenziali possibili e di evitare, per questo, di fare la normale spesa in luoghi lontani dalla propria abitazione. In rispettosa attesa dei chiarimenti richiesti al Prefetto e che, siamo certi, non tarderanno ad arrivare.

“Contestualmente – concludono i legali - invitiamo fermamente le amministrazioni comunali ad evitare pretestuose ed ingiustificate polemiche che, creando inutile confusione, finiscono da un lato con il danneggiare tutti i cittadini e dall’altro con il vanificare gli enormi sacrifici che tutti siamo stati chiamati a sopportare a tutela sia nella nostra salute sia della salute della nostra comunità”
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