Coronavirus, «Senza protezioni non possiamo lavorare»: dai netturbini alle imprese di pulizia negli ospedali, monta la protesta dei lavoratori

Coronavirus, «Senza protezioni non possiamo lavorare»: dai netturbini alle imprese di pulizia negli ospedali, monta la protesta dei lavoratori
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Giovedì 12 Marzo 2020, 08:49 - Ultimo aggiornamento: 08:59
Si sono rifiutati di cominciare il turno della mattina, per mancanza di dispositivi di protezione. E così i lavoratori di Sanità service addetti alla pulizia dell'ospedale Vito Fazzi, a Lecce, sono rimasti fuori dalla porta, in attesa di una decisione da parte dell'azienda. Quello svolto da queste persone - va sottolineato - è un servizio essenziale per mantenere i livelli di igiene necessari e indispensabili in un ospedale.

Identica protesta, affidata per il momento a una nota ufficiale di tutte le organizzazioni sindacali, è stata fatta dai dipendenti Monteco, l'azienda che si occupa - nel capoluogo del Salento - della raccolta dei rifiuti urbani e dello spazzamento delle strade. Nonostante le regole stabilite dalla stessa azienda per contenere il contagio da coronavirus - fra le quali l'uso dei guanti, la disinfezione giornaliera degli indumenti di lavoro, la turnazione del personale - i sindacati ritengono necessaria l'adozione di misure più stringenti: dalla disinfezione costante dei locali alla distribuzione della mascherine protettive. 
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