Salvò Lecce dalla peste: con la pandemia da coronavirus la statua di Sant'Oronzo torna in cattedrale

Salvò Lecce dalla peste: con la pandemia da coronavirus la statua di Sant'Oronzo torna in cattedrale
di Paola COLACI
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Martedì 28 Aprile 2020, 12:12
Dopo molti anni la statua miracolosa di Sant’Oronzo torna in cattedrale. La traslazione dal museo diocesano - dove il busto bronzeo che nel 1600 liberò Lecce dalla peste era custodito - è avvenuta questa mattina alle 9.30 con un breve rito. Una statua che rappresenta la massima espressione della devozione dei leccesi nei confronti del Santo protettore della città: sul simulacro è impressa, infatti, una cicatrice tra le sopracciglia che l’artista Domenico Gigante non riuscì mai a cancellare. Un segno indelebile che il Santo si era procurato dopo una caduta quando era bambino. E a raccontarlo all’artista sarebbe stato lo stesso Santo apparso in sogno all’artista.

Un simulacro che i leccesi venerano sin dall’epidemia della peste del 1690 e che ad oggi, in piena emergenza covid, torna ad assumere un altissimo valore spirituale e simbolico. A farsi promotore dell’iniziativa – autorizzata dall’arcivescovo Michele Seccia  e con la supervisione del vicario episcopale per l’economia monsignor Antonio Montinario  e del parroco della cattedrale monsignor Flavio De Pascali – il priore delle confraternite leccesi dell’Addolorata e del Buon Consiglio Claudio Selleri.
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