Cartelli in (rigoroso) dialetto: il virus spiegato agli anziani

Cartelli in (rigoroso) dialetto: il virus spiegato agli anziani
di Attilio PALMA
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Sabato 28 Marzo 2020, 11:49
"Cucciate ucca e nasu cu lu razzu quannu tocca starnutisci" oppure "Statibe a casa, sciucati a carte meju": regole da adottare per contenere il contagio scritte in dialetto. Moniti per combattere il nemico invisibile, il coronavirus, e per farlo conoscere e comprendere, in maniera semplice, ai più di cinquanta ospiti delle casi di riposo Serenity che hanno sede a Presicce, Ruggiano frazione di Salve e Taviano, nel Salento.

Gli operatori socio-sanitari hanno pensato ad una sorta di laboratorio artistico, con tanto di cartelli colorati e raccomandazioni in rigoroso "vernacolo", per spiegare agli anziani cosa accade al di fuori delle quattro mura della struttura in cui vivono e trascorrono quasi ovattati le loro giornate. «L' idea di far nascere un laboratorio artistico ai tempi del Covid-19 all'interno di una Casa di riposo - spiega Matteo Fracasso, dirigente responsabile di Serenity - è nata dal senso di responsabilità e dalla volontà di far comprendere ai nostri ospiti quello che stava accadendo all'esterno. Ovviamente, abbiamo pensato ad un modo che poteva far loro capire l'emergenza attuale, ma al contempo abbiamo voluto tutelare e preservare il più possibile il loro mondo emotivo». Per questo si sono interrogati, continua, «sul come i nostri ospiti potevano leggere le nostre espressioni di paura, seppur velate sui nostri volti durante l'orario di lavoro. Quali domande potevano porsi quando non vedevano arrivare i loro parenti come di consuetudine».



«Dopo queste osservazioni e riflessioni abbiamo voluto dar vita ad un laboratorio che poteva far toccar con mano le emozioni e inscenare le indicazioni del Ministero della Salute, utilizzando il nostro dialetto in modo che le stesse fossero più dirette ed efficaci per i nostri ospiti, e non solo». Serenity non è la tipica residenza per anziani, ma è una vera e propria famiglia, dove responsabili e staff socio sanitario svolgono il proprio lavoro con passione, dedizione e impegno non facendo mancare agli ospiti l'affetto, le attenzioni e tutto quello di cui hanno bisogno.



«Nelle nostre sedi di Presicce, Taviano e Ruggiano di Salve - aggiunge Fracasso - risiedono più di 50 ospiti con diverse patologie. All'interno della struttura è presente una equipe socio-sanitaria altamente qualificata composta da oss, infermieri, educatrici, fisioterapisti, osteopati, musico-terapista, assistente sociale, psicologa e medici, che opera costantemente affinché gli ospiti vengano stimolati nel mantenimento e miglioramento del loro benessere psico-fisico». In una casa di riposo di Voghera, alcuni giorni fa, una decina di simpatiche nonne ospite in una casa di riposo avevano pensato di contribuire alla campagna di comunicazione anti-Covid-19 rivolgendosi alla gente esterna con cartelli a caratteri cubitali.

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