Salvemini: «Aiuti dal governo o anche i Comuni rischiano di fallire». Controlli: spesa e sigarette lontano da casa, 5 denunce

Il sindaco Carlo Salvemini
Il sindaco Carlo Salvemini
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Venerdì 3 Aprile 2020, 12:47 - Ultimo aggiornamento: 12:51
«I Comuni rischiano di saltare e fallire e anche loro». Il sindaco Carlo Salvemini da Lecce lancia un sos al Governo centrale: servono aiuti agli enti pubblici che continuano a lavorare perché inseriti tra le attività che erogano servizi essenziali ma che rischiano di avere problemi economici al pari delle aziende.

«Ricevo - ha detto il sindaco - da più operatori economici richieste di assistenza da parte del Comune» già impegnato per quelli che «sono i margini di manovra dell'ente facendoci carico di scadenze tributarie che stiamo differendo». Palazzo Carafa ha infatti posticipato il pagamento di Tari, Tosap, Tassa di soggiorno, retta degli asili nido prendendo atto dell'emergenza economica derivante dal Covid-19. «Ma ci chiedono di fare di più.  Vorrei che fosse chiaro - ha aggiunto Salvemini - che non voltiamo le spalle a nessuno ma tendiamo la mano nei limiti della nostra possibilità. Ma senza entrate tributarie, non possiamo contare nemmeno sugli oneri di urbanizzazione perché i cantieri sono fermi, i Comuni rischiano di saltare e fallire anche loro. C'è una richiesta da parte di Anci e associazioni di rappresentaza dei Comuni di prevedere stanziamenti adeguati ai Comuni che gestisono risorse che poi vengono trasferite alla collettività». Un primo elenco di interventi è già stato messo nero su bianco e si aggira intorno a 4 milioni e mezzo di euro. C'è già stato, ha ricordato il primo cittadino, un intervento del governo centrale che sospende per il 2020 il pagamento delle rate alla Cassa depositi e prestiti «che per noi non è tantissimo, ma ci consente di avere un certo respiro. Sono convinto - ha concluso -  che il Paese uscirà da questa crisi se conserva i principi di collaborazione istituzionale  che garantisca al paese un gioco di squadra fondamentale per vincere questa partita». 


I CONTROLLI
Quindi i numeri, quello del contagio che a Lecce città sono fermi a 49 in tutto. 
Mentre i controlli, nella sola giornata di ieri sono stati 221 e cinque sanzioni.
Sanzionate due donne leccesi fermate,  senza giustificato motivo, una a Frigole e una di rientro da un centro commerciale fuori città. Medesima violazione è stata contestata a tre uomini: un cittadino di Surbo, un ragazzo residente nel rione San Guido in centro storico per comprare le sigarette ed un pedone che passeggiava ad oltre un chilometro dalla propria residenza.


Controllate anche 54 attività commerciali aperte, soprattutto lavanderie a gettoni, supermercati e discount, risultate regolari alla verifica del rispetto del distanziamento sociale per il contenimento del contagio da Covid-19, sia all’estremo, che all’interno tra i reparti e lungo le corsie di accesso alle casse.  
 
Grazie al Centro operativo comunale invece sono stati consegnati 106 pacchi alimentrari per urgente bisogno, raccolte oltre 142 chiamate, consegnati farmaci a 
29 persone, spesa a 25 e in 48 hanno invece telefonato per ottenere delle infomrazioni. 
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