Coronavirus, stretta anche sui tribunali. La decisione del Governo: udienze rinviate e possibilità di stop fino al 31 maggio

Coronavirus, stretta anche sui tribunali. La decisione del Governo: udienze rinviate e possibilità di stop fino al 31 maggio
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Sabato 7 Marzo 2020, 09:05 - Ultimo aggiornamento: 13:21
Fino al 31 maggio i capi degli uffici giudiziari potranno limitare l’accesso del personale ai tribunali e disporre la celebrazione a porte chiuse dei processi civili e penali, la celebrazione da remoto in caso sia necessaria la sola presenza degli avvocati, l’uso della videoconferenza per i detenuti. Lo ha stabilito il Consiglio dei ministri nella notte, con un  decreto legge che prevede anche, fra le altre cose, il rinvio delle udienze con le eccezioni delle cause del tribunale dei minorenni, delle cause relative ad alimenti, nei procedimenti cautelari aventi a oggetto la tutela di diritti fondamentali per la persona, nei casi di abusi familiari e in altri casi eccezionali cui il decreto fa esplicito riferimento, come le udienze di convalida dell’arresto o del fermo.

In attesa dell’entrata in vigore di queste disposizioni, da lunedì prossimo è prevista la sospensione feriale dell’attività giudiziaria per due settimane. Nessun commissariamento per Regioni inadempienti: «Lavoriamo gomito a gomito con le Regioni nella gestione dell’emergenza», ha spiegato il ministro della Salute, Roberto Speranza.

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Cambia poco la vita per i detenuti all'epoca del coronavirus: nella bozza, nessun riferimento a eventuali limiti a colloqui con i familiari in carcere né ai trasferimenti per visite mediche esterne, come ha reclamato l'Unione dei sindacati di polizia penitenziaria. Tanto meno su mascherine, guanti monouso e disinfettanti nei penitenziari. Unica novità messa per iscritto è sulle udienze in videoconferenza, non più in aula, per chi sta in carcere o in custodia cautelare. 

Fino a quando entreranno in vigore le disposizioni del Ministro, fanno da riferimento le indicazioni fornite dal provvedimento a firma del presidente distrettuale della Corte d'Appello, Lanfranco Vetrone, e del procuratore generale Antonio Maruccia: rinvio di tutte le udienze fissate a marzo, con prescrizione a lungo termine. Udienze per fasce orarie. Ed uso massiccio e ragionato degli strumenti informatici per l'invio degli atti. Ed ora anche - come disposto dal presidente facente funzione del Tribunale di Lecce, Anna Rita Pasca - anche per comunicare l'astensione dalle udienze. Tanto perché nelle prime ore della giornata di ieri l'assembramento di avvocati c'è stato comunque: la presenza si è resa necessaria per le udienze di rinvio. Ora basterà inviare una pec.

Clima comunque teso nei palazzi di giustizia salentini: cancelleria con gli ingressi sbarrati da tavoli su cui depositare i fascicoli. Tanto per evitare - come è poi accaduto - che gli avvocati non impegnati in udienza si dedicassero alle pratiche di cancelleria. Proprio il Consiglio dell'Ordine aveva chiesto, nei giorni scorsi, l'immediato rinvio delle udienze. 
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